martedì 24 gennaio 2012

Martone è il nuovo Brunetta: "Chi si laurea a 28 anni è uno sfigato". Il sobrio governo dei figli di papà

Malgrado la sobrietà del premier, Mario Monti, che quando parla ci mette dentro quei sette-otto termini in inglese tanto per confondere le acque e far sembrare la cosa seria, ogni tanto dalla compagine del suo governo escono fuori in modo clamoroso i fantasmi del recentissimo passato. 
Cosa pensare infatti del ministro-madonnina Elsa Fornero, che in un momento di catastrofica crisi economica con migliaia di aziende che stanno per affrontare pesantissime ristrutturazioni (leggi licenziamenti) propone l'abolizione della cassa integrazione straordinaria e dice che non ci sono soldi per gli ammortizzatori sociali? Un approccio alla sudamericana dell'epoca delle dittature militari, perché ormai anche in Sudamerica si è cambiato parecchio rotta. 
E che cosa dire del vice ministro Michel Martone, definito da tutti l'uomo di Brunetta, visto che il ministro più alto che intelligente ha offerto a lui una bella consulenza e al padre Antonio, ex avvocato generale della Cassazione, la presidenza della Commissione per l’integrità, la valutazione, la trasparenza delle amministrazioni pubbliche? Oggi, approfittando della sua cattedra di professore ordinario a soli 35 anni (però all'Universita' di Teramo, non esattamente la Sorbona), ha preso bellamente in giro gli studenti che, purtroppo, non sono figli di suo padre.
"Dobbiamo dire ai nostri giovani che se a 28 anni non sei ancora laureato sei uno sfigato, se decidi di fare un istituto tecnico professionale sei bravo. Essere secchione è bello, almeno hai fatto qualcosa", ha detto il genio parlando a un convegno della Regione Lazio, sostenendo di voler lanciare un "messaggio chiaro ai giovani".
E sai che messaggio. E' la solita pippa. Se non c'hai papà che paga e che magari c'ha gli amici giusti è meglio che ti impari zappatore. 
Gli amici giusti? La vecchia ghenga socialista. Il ragazzo infatti è membro della Fondazione Craxi, il padre Antonio, giudice ex presidente della Commissione di vigilanza sugli scioperi nei servizi pubblici, definito dall'Espresso "frequentatore dello studio Previti", è stato recentemente messo a riposo dal CSM per aver partecipato a un pranzo della "cricca" della P3. Il babbo pare abbia aiutato molto il figlio nella sua folgorante carriera, grazie alle sue potenti amicizie, nel tipico stile dell'Italia che produce (interessi). E ora il figlio pretende anche di mettersi in cattedra e ripeterci la solita lezioncina classista. Del resto, quando è stato niminato al governo, aveva detto che la sua priorità sarebbero stati i giovani e non si è smentito: ha subito sparato contro di loro, tanto per non perdere l'abitudine.
Ma un minimo di decenza, mai?

1 commento:

  1. La vera ipocrisia e' girare intorno al vero problema: al giorno d'oggi se non esci dall'universita con 110 e lode e in piu' se non puoi permetterti un master postuniversitario, la laurea te la stoppi e vai ad ingrassare le liste di disoccupazione.
    Giusto, sbagliato? Non saprei dirlo, piuttosto bisognerebbe incoraggiare chi e' figlio del falegname a diventare imprenditore falegname, chi e' figlio di operaio a mettere su un impresetta padronale, ecc..., piuttosto che intasare le universita' di studenti svogliati.

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