La storia che anche la Chiesa avrebbe dovuto pagare l'imposta sugli immobili non poteva mica essere una cosa seria. Tirata per il collo solo per evitare la solita procedura di infrazione da parte della Ue, la norma sulla quale il presidente del Consiglio Mario Monti ha avuto anche bisogno di riflettere a lungo è in realtà un alambiccato giro di parole nel quale il Vaticano non viene mai citato, ma solo le organizzazioni no-profit in senso lato. Si rimanda poi a un regolamento del Ministero dell'Economia che dovrà stabilire se in un certo edificio sia prevalente l'attività commerciale o quella non commerciale. Una roba che definire all'acqua di rose era già un eufemismo.
Naturalmente non va bene neanche così. Subito sono insorti preti e politici amici a sottolineare il sacro ruolo della scuola cattolica italiana e oggi già le dichiarazioni di Monti e Profumo sono molto più concilianti e tendono ad escludere dal pagamento le scuole paritarie "non commerciali". Anzi, tanto per stare tranquilli arriva subito il solito democristiano riciclato nel Pd a garantire con un emendamento che le scuole non pagheranno un centesimo.
E qui ricasca l'asino.
Sostenere infatti che le scuole cattoliche rendono un servizio allo Stato e che sono aperte a tutti è un modo di ragionare assai singolare. Perché i programmi saranno anche quelli delle altre scuole, ma è chiaro che l'aspetto confessionale diventa primario. Non solo: i salesiani sostengono di non essere una scuola di elite perché chiedono solo 3.300 euro l'anno a studente per medie e scuole superiori, aggiungendo che lo Stato risparmia molti soldi perché per lo stesso studente spenderebbe il doppio. Non è chiaro a quali dati facciano riferimento, forse a quelli delle spese complessive statali per la scuola (peraltro ampiamente sforbiciate), un bilancio che non è che scende a seconda del numero degli alunni ed è fortemente condizionato da sprechi clientelari. Ma poi a 3.300 euro l'anno è onesto dire che le loro scuole sono aperte a tutti in un paese dove il salario medio supera di poco i 20 mila euro lordi?
No, non è onesto.
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