Che poi io alla fine non ce l'ho con Mario Monti di per sè. In confronto alla media dei nostri politicanti è sicuramente un pezzo avanti, magari perché qualche libro lo ha letto davvero. Però, accidenti che enorme minchiata che è riuscito a dire ieri sera a Matrix. Dopo aver fatto un ragionamento sul quale si poteva anche discutere, sottolineando che i giovani dovrebbero abituarsi all'idea che il posto fisso, in questo momento storico, è solo una chimera, il professore, invece di ammettere che questo è un errore, figlio dell'avidità dei datori di lavoro che hanno sfruttato legislazioni sbagliate (per la maggior parte varate dal centrosinistra) per precarizzare i propri dipendenti fino alla schiavitù (perché gli stagisti non pagati, tanto per fare un esempio assai diffuso, schiavi sono), se ne è uscito con una frase che definire infelice è un eufemismo stile Tg1. "Il posto fisso? Che monotonia".
Sono sempre così, i borghesi, e lo dico con cognizione di causa, perché ne faccio parte a pieno titolo. Tronfi, al punto di considerare propri assoluti meriti le condizioni sociali in cui sono cresciuti, belli grassi e lerci (come cantava Giorgio Gaber). Per uno come Monti, che è figlio di un direttore di banca e nipote di un alto funzionario del più importante istituto di credito dei tempi, laureato alla Bocconi e che dall'81 ricopre incarichi pubblici per i quali è stato nominato in virtù delle sue amicizie politiche, il posto fisso è sicuramente una noia. Membro delle commissioni parlamentari che indagavano sul debito pubblico alla fine degli anni ottanta (con evidenti scarsi risultati), è stato vicepresidente della Comit (la banca del nonno, pubblica) e poi nominato da Silvio Berlusconi commissario europeo. Confermato alla Ue da Massimo D'Alema, il professore ha poi integrato il suo stipendio con lucrose attività private, come international advisor per Goldman Sachs, la banca d'affari incriminata per frode dalla SEC, l'autorità di controllo della Borsa statunitense.
Al di là delle sue reali capacita, che non sta a me discutere, quest'uomo è convinto di aver fatto strada grazie alla sua bella faccia? E può onestamente dire a generazioni di persone alla disperata ricerca di un lavoro che il posto fisso è "una noia"?
Beh, se mi posso permettere, visto che sono un borghesotto con il posto fisso, io non mi sono annoiato manco per il cazzo. Grazie al mio bel contratto a tempo indeterminato, acquisito quando avevo solo 23 anni, mi sono comprato due case (la seconda dopo che ho venduto la prima, non faccio il tesoriere della Margherita), ho messo su famiglia (due figli, come i miei genitori e i miei nonni, il Vaticano sarebbe contento) e sono riuscito ad avere una vita anche fuori dal lavoro, grazie alla malattia e alle ferie pagate.
La verità è che gli amici di Monti (e tutti sanno benissimo chi sono) hanno un disperato bisogno della precarizzazione per continuare ad ingrassare felici. E per il professore ci sarà sempre un nuovo bell'incarico pubblico.
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