In effetti era impossibile che al robot Mario Monti fosse davvero sfuggita quella frase sul posto fisso. Con quell'aria da coniglio mannaro (come veniva chiamato l'ex Dc Forlani), il Professore sa sempre bene quello che dice e quello che vuole (o meglio, quello che vogliono coloro che lo hanno messo lì). E così, non soddisfatti del casino provocato sottolineando la "monotonia del posto fisso" in un paese che ha oltre un terzo dei giovani disoccupati, oggi i membri di questo governo-Frankestein sono tornati a fare gli spiritosoni.
Prima ci ha pensato Anna Maria Cancellieri, che da ministro dell'Interno ha dato la colpa del caos provocato dal maltempo in Italia ai sindaci e ha preferito tornare sull'argomento (assolutamente non di sua competenza), rincarando la dose: "Noi italiani siamo fermi al posto fisso nella stessa città di fianco a mamma e papà".
Alè, maledetti bamboccioni, beccateve pure questa. Non siete contenti? E allora eccovi pure la madonnina piangente Elsa Fornero, ministro del Lavoro (possibilmente precario): "Bisogna spalmare le tutele su tutti, non promettere il posto fisso che non si può dare. Questo vuol dire fare promesse facili, dare illusioni". Roba da farsi venire l'orticaria. Perché poi, se uno parla di certe cose arriva sempre qualche saputello che ti accusa di complottismo. Ma insomma, come si fa a stare zitti quando c'è un paese allo stremo e a parlare di lavoro è gente così?
Una pensionata richiamata in servizio, il cui figlio non ha avuto bisogno di restare vicino alla mamma, perché è un alto dirigente di Unicredit, recentemente nominato alla direzione generale di FonSai, la compagnia controllata dalla famiglia Ligresti sull'orlo del fallimento, e la professoressa che insegna nella stessa facoltà del più celebre marito, insieme pure alla figlia, oltre a essere stata vice presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, come fanno ad avere la faccia di pronunciarla anche soltanto la parola flessibilità?
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