In Italia non si può neanche morire in pace. Come Giorgio Gaber, ad esempio, che da quanto ha tirato le cuoia viene continuamente citato a sproposito a destra e sinistra, con risultati che definire comici è un eufemismo. Prendete a esempio Fabio Fazio, il conduttore televisivo più pagato d'Italia (e probabilmente d'Europa) che strappa ai contribuenti che pagano il canone Rai milioni di euro l'anno: più di lui, di soldi pubblici, se ne mette in tasca solo Roberto Benigni, il giullare di corte che piace a tutti, perché non dà fastidio a nessuno. La trasmissione "Che tempo che fa" è fra le più banali del panorama televisivo già morente e ci mancava solo l'omaggio a Gaber con Walter Veltroni e Fausto Bertinotti che hanno letto il testo della canzone "Qualcuno era comunista".
Mi è venuta una tristezza infinita.
Un po' perché mi è capitato di votare per tutti e due e ora li detesto per la triste fine che hanno fatto e il modo in cui hanno ridotto la sinistra italiana. Un po' perché penso che nessuno che abbia fatto politica in Italia possa apopropriarsi del pensiero di un anarchico individualista come il signor G. Ma poi anche perché l'ex sindaco di Roma, una vita nel partito di Botteghe Oscure, dalla Fgci al Pci, ci ha tenuto spesso a dire che lui comunista non lo è mai stato e perché l'ex segretario di Rifondazione, passato dal Chiapas del subcomandante Marcos al salotto della signora Angiolillo a Trinità de' Monti, è nato politicamente nel Psi, per poi confluire nel Psiup (il Partito Scomparso In Un Pomeriggio) e infine nel Pci e nel Pds. Gaber, la sinistra, i comunisti... tutti buoni ormai per gli scarti televisivi da prima serata.
"Qualcuno era comunista perché la rivoluzione?... oggi, no. Domani, forse. Ma dopodomani, sicuramente!".
Un po' perché mi è capitato di votare per tutti e due e ora li detesto per la triste fine che hanno fatto e il modo in cui hanno ridotto la sinistra italiana. Un po' perché penso che nessuno che abbia fatto politica in Italia possa apopropriarsi del pensiero di un anarchico individualista come il signor G. Ma poi anche perché l'ex sindaco di Roma, una vita nel partito di Botteghe Oscure, dalla Fgci al Pci, ci ha tenuto spesso a dire che lui comunista non lo è mai stato e perché l'ex segretario di Rifondazione, passato dal Chiapas del subcomandante Marcos al salotto della signora Angiolillo a Trinità de' Monti, è nato politicamente nel Psi, per poi confluire nel Psiup (il Partito Scomparso In Un Pomeriggio) e infine nel Pci e nel Pds. Gaber, la sinistra, i comunisti... tutti buoni ormai per gli scarti televisivi da prima serata.
"Qualcuno era comunista perché la rivoluzione?... oggi, no. Domani, forse. Ma dopodomani, sicuramente!".
"Belle parole,compagno,bellissime parole",cito letteralmente una frase
RispondiEliminada Dylan Dog,ma la faccio mia per esprimere un convinto appoggio a
quel che dici.Ci siamo "caduti" in tanti,nella convinzione che la sinistra
potesse essere una quasi Anarchia,quella pacifica,quella del sogno
americano,quella giusta.Ci siamo sbagliati,e come dice il più grande
di tutti "Non ci sono poteri buoni".Però abbiamo lottato,sperato e a
volte sognato.Noi potevamo,ma i giovani di oggi?.