Stupisce che a darne la dimostrazione più lampante sia stato proprio Pier Luigi Bersani, considerato dai più un sanguigno politico della vecchia scuola. Ma lo scollamento fra l'intera classe dirigente e il paese reale ha ormai assunto dimensioni drammatiche. Come si potrebbe spiegare la follia che ha spinto il Pd a non votare per Stefano Rodotà per dare vita finalmente al tanto agognato governo di minoranza sostenuto dal M5S? E' colpa sua o dell'apparato? Perché qualcuno non lo ha fermato prima che facesse il nome di Franco Marini, un vecchio arnese dal passato tutt'altro che limpido, fra principesche abitazioni e soldi chiesti in favore del fallimentare house-organ di Comunione e Liberazione, un tempo fiero avversario della Cgil e dei comunisti? Perché hanno aspettato la reazione indignata dei loro elettori per impedire questo suicidio?
E' come se la "marionetta" spinta sul palcoscenico della politica nazionale dal suo burattinaio Massimo D'Alema avesse improvvisamente perso i fili tirati dal lider Maximo e si fosse accasciata ripiegandosi su se stessa.
Probabilmente Bersani non è più uscito mentalmente dal mondo provinciale dal quale proviene, dove il Pci era come la mamma, si amava e non si discuteva, qualunque cazzata venisse decisa dal comitato centrale, e la classe operaia era qualcosa che poteva benissimo essere sacrificata nel nome delle larghe intese (come si chiamavano un tempo gli inciuci).
Solo che oggi l'apparato è composto da una serie di idioti, utili all'avversario, sparsi fra la direzione nazionale, il giornale del partito, l'ufficio stampa, i responsabili dell'immagine, che dopo una lunghissima serie di errori dovuti alla loro incredibile supponenza (in questi giorni hanno inseguito anche i post privati di alcuni miei colleghi per cercare di smentire la voglia di accordo con Silvio Banana che invece era chiara a tutti), sono stati infine subissati da una valanga di insulti su Facebook, su Twitter, nella mail, per strada, dove hanno dovuto chiamare i carabinieri per uscire dalla porta posteriore del cinema Capranica.
La marionetta, senza più i fili, muore con gesto goffo e inelegante. Fine della corsa.
La marionetta, senza più i fili, muore con gesto goffo e inelegante. Fine della corsa.
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