Quando li vedo e li sento non so se mi fanno più pena o paura. C'è il giornalista ex deputato, il deputato ex giornalista, il noto esperto di politica, il bravo commentatore dal cognome che ti ricorda qualcosa, il direttore del quotidiano, il cronista che ha le fonti fra i camerieri della buvette e un lungo caravanserraglio di personaggi, che fra un salotto e l'altro della tv e le pagine dei giornali (quelli seri) fanno i loro bei discorsetti da persone informate, anzi informatissime sui fatti. E' dai tempi dello scandalo del caso Ruby (ormai è passato più di un anno) che ogni tanto uno si alza e col tono grave vaticina: si vota presto, a novembre, a marzo, anzi no il prossimo anno, anzi boh, vedrai che via Nazionale interviene, Napolitano non tollererà questo, la schiena dritta di tizio, l'autorevolezza di caio, Tremonti è spacciato, lo mandano via, è sicuro, blah blah.
Per l'ennesima volta, alla faccia di un Capo dello Stato titubante e dalla firma facile, alla faccia degli economisti cresciuti all'ombra di Standard's and Poor e delle grandi firme del giornalismo italiano, Silvio Berlusconi si è presentato alla Camera, ha detto mezz'ora di cazzate con a fianco il fido Tremonti e ha mandato tutti in vacanza con la promessa che lui resterà lì fino al 2013. A nessuno che venga in mente mai, che fino a che una maggioranza dei parlamentari continuerà a votar loro la fiducia (e fino a quando avremo una simile opposizione), per mandare via Silvio e Giulio non basterebbe una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu.
Ma no, dai, scherzavo. Non fate quella faccia. Si voterà presto, a ottobre, a dicembre, a marzo, con la sfilata primavera-estate, o magari con la collezione autunno-inverno. Me l'ha detto una fonte di via Nazionale, anzi del Quirinale, anzi boh.
Nessun commento:
Posta un commento