Sul fatto che domani Silvio Berlusconi farà il suo solito discorso da venditore di aria fritta c'è poco da dubitare. Lo conferma il calendario dei lavori della Camera dei Deputati, che oggi ha stabilito la chiusura per ferie dal 3 agosto, ovvero subito dopo il (finto) dibattito sull'informativa del presidente del Consiglio, fino alla bellezza del 12 settembre. Più di un mese di ferie in un momento non esattamente tranquillo, ma tanto solo chi si fa prendere in giro non ha già notato l'inutilità del Parlamento, in questa legislatura in cui si va avanti a colpi di decreti e voti di fiducia.
Il Pd ha fatto finta di indignarsi un po', proponendo una settimanella in meno (che poi la gente si incazza). Niente da fare. Il pio e devoto Fabrizio Cicchitto ha fornito la sua spiegazione: dal 3 al 9 settembre "circa un centinaio di parlamentari fanno un pellegrinaggio. Per rispetto verso di loro abbiamo dunque ritenuto di iniziare le sedute dell'Aula la settimana successiva".
Il pellegrinaggio (non ridete, dai) viene organizzato ogni anno in Terra Santa dal 2004 e, naturalmente, alla gita fuori porta partecipano parlamentari sia della maggioranza che dell'opposizione. Quindi, mi raccomando, non cominciate a rompere con la storia della casta e cercate di capire i bisogni spirituali di questo branco di corrotti, indagati, galeotti, massoni, maggiordomi e, ovviamente, cattolici.
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