In questi giorni sul web il cattivo numero uno si chiama Joseph Kony. E' il leader dei ribelli ugandesi, ricercato dalla giustizia internazionale dal 2005 per crimini di guerra ed è tristemente famoso soprattutto perché i suoi miliziani rapiscono i bambini, costringendoli a fare i soldati e le bambine, destinandole ad una vita di schiave del sesso. Un video postato su YouTube da un'associazione che chiede la sua cattura è stato visto in pochi giorni da oltre 76 milioni di persone e l'ashtag #stopkony è uno dei più popolari su Twitter.
Dall'86, anno in cui è iniziata la rivolta, in Uganda ci sono stati circa due milioni di sfollati e almeno 66 mila bambini costretti a imbracciare le armi per sostenere i ribelli.
Il gruppo di Kony si chiama Lord's Resistance Army o LRA (ovvero l'esercito di resistenza del Signore, un nome un programma), una banda di attivisti che promuove un sincretismo pseudo-cristiano, nota per le atrocità che commette contro i civili, tra cui omicidi, mutilazioni, stupri e in alcuni casi anche cannibalismo. Kony stesso è un convinto credente: la domenica prega il dio dei cristiani, recitando il rosario e la Bibbia, ma osserva anche il venerdì, come i musulmani. Festeggia il Natale, ma rispetta anche il digiuno di 30 giorni durante il Ramadan e proibisce che si consumi carne di maiale.
Il perfetto esempio di quello che ha prodotto l'evangelizzazione colonialista nel continente africano. Mostri.
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