martedì 27 marzo 2012

L'uomo coperto d'oro e scortato dai militari che ai poveri del Sudamerica predica di rinunciare all'idolatria del denaro

Ogni volta che un papa va in Sudamerica, Gesù di sicuro piange. Guardate Ratzinger, coperto d'oro e vestito Prada, ricevuto dai potenti e scortato da migliaia di militari a bordo della sua papamobile da svariati milioni di dollari, che ai poveri del Messico (stipendio medio 250 euro al mese, società prevalentemente contadina, si guadagna solo con il narcotraffico e grazie solo alla vicinanza con il più grande mercato del mondo, gli Usa) ha lanciato il suo predicozzo: "Rinunciate all'idolatria del denaro".
Meraviglioso.
Oggi è a Cuba, a parlare della fine del marxismo. Con chi? Con la casta dei fratelli Castro, Raul al potere, e il povero Fidel ormai rintronato come una vecchia campana, che ha chiesto un incontro per parlare con il papa dell'aldilà, visto che la paura di morire fa novanta pure ai rivoluzionari più incalliti. Per i dissidenti politici non è previsto neanche un minuto di incontro, così come in Messico non ha parlato con le vittime di padre Marcial Maciel Degollado, il fondatore della setta dei Legionari di Cristo, accusato di orribili episodi di abusi sessuali e pedofilia. 
Il messaggio ai giovani cubani? "Dio ha affidato alla famiglia fondata sul matrimonio l'altissima missione di essere cellula fondamentale della società e vera Chiesa domestica". Tradotto, non si tromba se non si è sposati. Un monito davvero di grande attualità e utilità. 

5 commenti:

  1. Appunto. Se uno rinuncia all'idolatria del denaro non si mette a spacciare, e continua a vivere con il suo stipendio di merda. In attesa di tempi migliori. Sempre meglio che farsi sparare. Che poi si trombi anche fuori del matrimonio non significa che la famiglia non sia importante. Il divorzio è comunque una piaga. Quanto alla scorta, in America latina più nutrita è meglio è, se non vuole finire come Romero o Duarte. E' giusto condannare i preti pedofili. Qualche volta però andrebbero ricordati anche gli eroi e i martiri.

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  2. Guardi che se c'è qualcuno che si è dimenticato dell'eroismo di monsignor Romero questo è proprio il Vaticano. E' noto il fastidio con cui papa Wojtyla considerava i preti della teologia della liberazione, la scarsa considerazione che avevano gli alti prelati per le richieste del popolo (anche perché, come in Argentina, erano schierati dalla parte dei dittatori, coi quali magari giocavano a tennis).
    Perché si parla dell'idolatria del denaro ai poveri e non si dice nulla sul costante furto ai loro danni perpetrato, soprattutto in quei paesi? Chi ne parla muore. Chi parla come Wojtyla o Ratzinger fa solo il gioco dei potenti (e lo fa in modo esplicito e volontario).
    Quanto al divorzio, non è vero che sia necessariamente una piaga, anzi. E' sempre meglio che restare dentro una famiglia sfasciata (dove le ricordo che avvengano la stragrande maggioranza di abusi e delitti contro le donne, tanto per fare un esempio).

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  3. Non mi sembra che Giovanni Paolo II abbia sempre fatto il gioco dei potenti. Anche le dittature comuniste rappresentavano una forma di potere oppressivo, e il papa vi si oppose, contribuendo forse ad abbatterle. Si dice giustamente che la Chiesa ha solitamente fiancheggiato, o contribuito a legittimare, dittature di estrema destra. Vero.
    Ma quando la chiesa si trova presa fra due poteri, l'uno, comunista, che reprime con violenza la libertà religiosa (non si dimentichi, ad esempio, il martirio di tanti religiosi per mano dei comunisti durante la guerra civile spagnola), l'altro, quello di destra, che in qualche misura la tutela, è abbastanza plausibile che essa appoggi quest'ultimo. La Chiesa non è l'Onu; non ha i carri armati, non può imporre paci e tregue con la forza. Se lo facesse, verrebbe giustamente accusata di temporalismo, cesaropapismo, teocrazia, eccetera.

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  4. Un altro esempio. Si parla spesso di finanza vaticana. Essa, certo, è tutt'altro che trasparente. Ma si prenda la celebre lettera (che cito a memoria) in cui un Calvi ormai disperato, che sa di avere le ore contate, dice che fondi neri di provenienza assai dubbia sono stati usati per abbattere le dittature comuniste. Cinicamente, si potrebbe dire che quello è stato il denaro sporco meglio usato nella storia dell'umanità.
    La Chiesa è anche un'istituzione terrena. Come tale, essa non può non sporcarsi le mani. Ciò che resta, in sé, puro ed eterno è, nel suo valore intrinseco, il messaggio di cui essa è portatrice.

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  5. Posso ammettere il messaggio universale del Cristianesimo, ma non credo affatto che ne sia mai stata portatrice la Chiesa Cattolica. Essa è infatti un'istituzione di potere, per fortuna molto ridotto negli ultimi secoli. Che in Sudamerica si dovesse scegliere tra fascismo e comunismo è una teoria costruita a tavolino dalla destra americana, che non mi trova per niente d'accordo. Quanto a Calvi e all'affare Banco Ambrosiano e Ior, direi che le colpe di Wojtyla nel proteggere la cricca del delinquente Marcinkus (inseguito dalla magistratura italiana e fuggito dal Vaticano) sono molto gravi. Che lei pensi che i fondi neri di Calvi siano stati usati per sconfiggere il comunismo mi sembra un po' ingenuo. Il comunismo non è di certo caduto per un po' di spiccioli a Solidarnosc.

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