Siano imprenditori a caccia del buon affare, o laureati in economia innamorati del concetto a dispetto delle evidenze, le argomentazioni dei sostenitori delle privatizzazioni sono sempre roba da scuola media inferiore. Ieri sera a Servizio Pubblico c'era l'economista Luigi Zingales, manco a dirlo professore laureato alla Bocconi ed editorialista del Sole 24 Ore (una delle tante anomalie italiane, il principale quotidiano economico di proprietà della Confindustria, che peraltro lo gestisce malissimo), che come un disco rotto ripeteva che il problema dell'informazione in Italia è colpa del fatto che la Rai è pubblica (poi si sa tutto il resto viene giù a cascata: i servizi pubblici fanno schifo perché sono pubblici, l'istruzione pubblica fa acqua da tutte le parti perché pubblica, la sanità pubblica, eccetera, eccetera).
Una banalità, come quelle dette in precedenza analizzando la crisi. La colpa del debito? E' del popolo che ha vissuto al di sopra delle sue possibilità. Tassare i ricchi? Non basta, perché non abbiamo abbastanza ricchi. La patrimoniale? L'unica buona è quella sulle case. Tutto uno sproloquio senza citare un dato, un numero, un riferimento.
Eppure sulla presenza dei privati nell'economia italiana ci sarebbe molto da dire, così come su chi abbia veramente alimentato il debito, e sulle incommensurabili ricchezze che i Paperoni d'Italia (che saranno pochi, ma il forziere lo tengono nascosto) hanno accumulato in modo quasi sempre truffaldino.
La verità è che il servizio televisivo non funziona per colpa della presenza di un privato, il re del Burlesque, che possiede tre reti e ne controlla altre tre, e che si mangia la più grande fetta di pubblicità a scapito della carta stampata. E che questo è stato reso possibile grazie al fatto che lui e quelli come lui hanno unto per anni le ruote di tutti i partiti e di tutti i nostri prezzolatissimi
maître-à-penser.
Ma perché fermarsi solo alla televisione e non parlare di quello che hanno fatto le privatizzazioni negli altri settori? Eppure Zingales dovrebbe saperlo visto che ora siede come indipendente nel consiglio di amministrazione di Telecom Italia, un'azienda che un paio di gestioni private hanno messo rapidamente in ginocchio. Potremmo parlare delle Autostrade, della parziale privatizzazione delle Ferrovie o di altri servizi, che sono sensibilmente peggiorati, aumentando in modo vertiginoso le tariffe.
Un vero liberale dovrebbe difendere la presenza dello Stato nell'economia, chiedendo di ripulire l'ambiente corrotto, non di impegnare i gioielli al Monte di Pietà. Ma vallo a trovare un vero liberale, oggi come oggi.
E QUESTO ZINGALES SAREBBE QUELLO CHE AVEVA UN INCARICO DI DOCENTE ALL' UNIVERSITà DI CHICAGO? SIAMO PROPRIO MESSI BENE. UNA FIGURA DELL' APPARATO A DIFESA DELLO STESSO MENEFREGANTESI DEI MILIONI DI PERSONE ALLA MERCE'DI QUESTI POCHI " ELETTI"
RispondiEliminaZingales a quale popolo ti riferisci quando dici che ha vissuto sopra le proprie possibilità ? Tale affermazione non è degna di alcuna considerazione se ti riferisci al popolo italiano dal momento che costui è vittima di una stato corrotto, senza una efficace politica fiscale con costi della politica degna di un paese del terzo mondo L' incriminato è lo stato e chi siede in qualunque posto istituzionale da decenni parassitando
RispondiElimina