Fine settimana di grandi risate con il ritorno in scena del miglior guitto della commedia all'italiana, il sempreverde Silvio Berlusconi, che dopo mesi di tentennamenti nel quale tutti pensavano avesse messo giudizio si è ripresentato sulla scena con un tempismo fantastico, proprio quando i suoi servi sciocchi pensavano di essersi liberati del padrone e organizzavano fantomatiche primarie (pensa come ci deve essere rimasta Giorgia "photoshop" Meloni che aveva già speso una fortuna in manifesti e raccolta firme).
Tutta Europa, giustamente, torna a prenderci per i fondelli, perché uno come lui non teme imitazioni (neanche i giapponesi ci riuscirebbero), malgrado i brutti ceffi che pure dominano la scena politica dell'Unione Europea, e il professor Mario Monti gli nega anche il proscenio, annunciando le sue dimissioni, solo anticipate di qualche settimana rispetto ai tempi già previsti.
Apriti cielo.
Tutto il mondo vetero-capitalista, dalla stampa ai manager, ai politici di riferimento che un tempo avevano scorto in Silvio "il nuovo miracolo italiano", si dice preoccupato per il ritorno del Cavaliere oscuro e già rimpiange quel simpaticone di Monti, che in un anno di governo ha risolto ben poco massacrando il paese di tasse e tagli lineari totalmente improduttivi.
Passi, che so, per i simpatici azionisti del Sole 24 Ore, che si capisce sempre bene quali interessi difendono, ma che pure alcuni giornali della "sinistra" (oddio mio faccio sempre più fatica a scriverlo) dipingano scenari da apocalisse solo perché si voterà un mese prima mi sembra davvero eccessivo.
Le ultime leggi di stabilità e bilancio verranno regolarmente approvate. L'unica novità è che i geni che il professore ha portato al governo la smetteranno d'ora in poi di avanzare assurde proposte (verrà finalmente ridotta al silenzio la Fornero) o cadere nelle solite gaffe (come Passera) perché ormai non contano più nulla.
Silvio, diciamocelo chiaro, ha fatto un enorme favore alla "sinistra" (e vabbè, sì ci siamo capiti, quella roba lì che va da Bersani a non si sa bene chi, assomigliando sempre di più a una tragica canzone di Jovanotti). Non sarebbe ora di sfidarlo alle urne e basta, facendo finta che Monti non lo abbia mai sostenuto nessuno, perché nella testa di gran parte dell'elettorato (e non senza tante buone ragioni) questo verrà ricordato come uno dei peggiori governi della storia repubblicana?
Insomma, anche se fa il nemico di Berlusconi, Monti non è per niente "un amico". A meno che non siate dei banchieri o degli stipendiati da banchieri.
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