A questo giro non ci saranno scrivanie, nè miracoli promessi al popolo. Ma per nascondere agli italiani la verità su come verranno massacrati dalle misure del nuovo e sobrio governo, le comode poltrone della trasmissione "Porta a Porta" sono sempre un must. Chi meglio di Bruno Vespa, il giornalista che da Andreotti a Forlani, passando per Berlusconi, Prodi e D'Alema ha sempre mostrato di considerare il capo del governo come il suo "azionista di riferimento" (lo disse per davvero, un giorno, e la cosa non gli è minimamente costata la carriera come sarebbe successo in un paese normale), per essere certi che nessuno farà domande? Ma non domande imbarazzanti, eh, solo domande.
Con quella faccia un po' così, con l'espressione un po' così del professore che ti sta per fare il culo, Mario Monti nei giorni scorsi ha chiesto scusa ai giornalisti perchè ultimamente li ha un po' trascurati e ha promesso che d'ora in poi parlerà di più.
Ecco, martedì prossimo a "Porta a Porta", assieme ai due campioni di conflitti di interessi del suo governo, i ministri dello Sviluppo Economico Corrado Passera, e del Welfare Elsa Fornero, il sobrio presidente del Consiglio lancerà il suo rassicurante messaggio al paese. Come tutti i suoi predecessori, che sono in qualche modo rimasti a galla, mentre il paese sprofondava.
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