Di fronte al crollo di tutte le Borse europee e allo spread con i titoli tedeschi tornato sui livelli di quando a Palazzo Chigi c'era ancora il re del Bunga-Bunga, il nostro primo ministro tecnico Mario Monti, in visita in Russia con il solito cappello in mano, ha detto che "proprio la situazione difficile nella
quale versa l'Europa e in particolare l'eurozona è per noi motivo in più
per cercare rapporti solidi nell'economia reale, industriale e
commerciale".
Sa tanto di Stanislao Moulinsky che getta la maschera. Sì, è vero, i mercati finanziari, le politiche monetarie, le basse speculazioni effettuate da anonimi gestori di fantascientifici capitali (quasi tutti fondi pensione) non hanno nulla a che vedere con l'economia reale. Oggi lo "spettro che si aggira per l'Europa" è quello del capitale
finanziario che sta mettendo in ginocchio gli Stati e le economie del
Vecchio Continente.
E meno male che Karl Marx è ancora considerato un pensatore sconfitto dalla storia. Sai le risate che si sta facendo alle spalle dei liberisti made in Bocconi.
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