Il re della comunicazione aveva sottovalutato il media numero uno. Non lo aveva messo sull'avviso neanche il fattto che Google, Facebook e Twitter avevano provveduto a cancellare alcuni suoi amici in giro per il mondo, come il tunisino Ben Ali (benemerito protettore della latitanza dorata di Bettino Craxi) e l'egiziano Mubarak, che il nostro governo considerava un moderato baluardo contro l'integralismo islamico solo perché faceva affari con Israele. Per non parlare dell'inventore del bunga-bunga, Muammar Gheddafi il beduino, che prima o poi a colpi di bombe anche made in Italy dovrà passare la mano e rischia di finire appeso per i piedi come il tanto odiato ex dittatore italiano colonizzatore della Libia.
Per uno abituato a maneggiare televisioni e giornali, Internet non sembrava rappresentare un vero pericolo. E invece...
E invece è successo che le elezioni amministrative sono andate malissimo anche per colpa del movimento di opinione formatosi sulla Rete e se i referendum hanno raggiunto il quorum lo si deve anche al tam-tam virtuale che per mesi ha riempito i social network. Come se non bastasse, questi diavoli di Internet diffondo in tempo reale le tante stupidaggini pronunciate dai tanti stupidi che formano la maggioranza di governo, ultimo per ordine di tempo il ministro Renato Brunetta, che ha insultato dal vivo i precari definendoli ''l'Italia peggiore" per poi ritrovarsi preso a pesci in faccia, sempre virtualmente, da decine di migliaia di persone, senza che un Minzolini o un Fede potessero intervenire per nascondere tutto sotto il tappeto.
I berluscones hanno reagito con lo stile che li contraddistingue da sempre. Il nano del circo ha diffuso un video definendo il web "squadrista", mentre un altro campione dei servi liberi (?), Giorgio Stracquadanio, ha dettato la linea: "Ci sono migliaia e migliaia di persone, prevalentemente nel pubblico, che trascorrono la mattina a postare i video di Repubblica.it, che oramai oggi detta l'agenda anche agli altri media. Bene, io penso che vadano presi provvedimenti di diversa natura: multe, sospensioni", ha detto testualmente, e siccome era intervistato alla radio non si è potuta ammirare la bava alla bocca.
Fancazzisti del web, pagherete caro, pagherete tutto.
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