"Un uomo cristallino", lo definisce il sindaco di Roma Gianni Alemanno. "Un esempio di civil servant", sono le consuete lucide parole di Daniele Capezzone. "Un onesto servitore dello Stato", dice la ministra dei calendari per camionisti, Mara Carfagna. Ma non ci sono solo i berluscones a parlarne bene, visto che il genero di Caltagirone Pierferdinando Casini metterebbe le "mani sul fuoco" sulla sua correttezza, mentre l'ex portaborse di Biagio Agnes, oggi senatore del Pd, Marco Follini, parla di "onesto servitore dello Stato".
Sembra un po' come se l'inchiesta sulla P4 avesse toccato la Madonna di Pompei, una bestemmia in Chiesa, un oltraggio a uno dei padri della patria. Invece Gianni Letta da Avezzano tutta 'sta storia cristallina alle spalle non ce l'ha manco per niente.
Dopo una breve parentesi da avvocato, il nostro si è dato al giornalismo come oscuro corrispondente dall'Aquila dell'Ansa e poi del Tempo, dove il fondatore Renato Angiolillo (uomo dalle spiccate simpatie neofasciste al punto che Almirante teneva i suoi comizi dal balcone della sede del giornale a piazza Colonna) lo chiamò prima per fare l'amministratore delegato e poi anche il direttore. Nel 1987 è rimasto incantato dalla sirena (e dai soldi) di Berlusconi, entrando a far parte della Fininvest. E lì sono iniziati i guai.
Nel 1993 sarebbe finito anche in galera se non lo avesse salvato la moglie di Bruno Vespa, la gip Augusta Iannini, che si astenne sulla richiesta di arresto per lui e Adriano Galliani, coinvolti nello scandalo delle mazzette Fininvest, perché erano "amici di famiglia”, e invece le manette scattarono, anche se per poche ore, solo per Carlo de Benedetti. Grande consigliere politico di Berlusconi (fu quello che incastrò D'Alema con la storia della Bicamerale, anche se per incastrare D'Alema non è che ci voglia un gran cervello, basta solo lusingarlo e quello ci casca), grande amico di preti e ciarpame cattolico vario (infatti è coinvolto anche in recenti inchieste su appalti legati a Comunione e Liberazione, ribattezzata da allora in poi Comunione&Fatturazione), grande amico degli americani (appoggiò senza indugi la versione Usa sull'omicidio di Nicola Calipari), grande amico degli squali della Borsa (nel 2007 è entrato nell'advisory board della Goldman Sachs, che nel 2010 è stata incriminata per frode dalla commissione di controllo sui mercati azionari Usa) e grande amico di massoni e piduisti, come l'ex giornalista, ex scrittore e attuale faccendiere Luigi Bisignani, da ieri agli arresti domiciliari. Bisignani ha rivelato di essere lui quello che informava Letta delle indagini che riguardavano gli amici degli amici.
Quest'uomo tutto di un pezzo, questo esemplare di servitore dello Stato, non è altro che il solito traffichino all'italiana: un po' prete, un po' Andreotti, un po' fascista e soprattutto parecchio massone. La sveglia è pronta pure per lui?
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