Gli antichi romani la sapevano lunga. Per loro Mercurio era il dio dei ladri, ma anche dei commercianti. Vai a dargli torto. A Roma, città della bottega per eccellenza, il presidente della Confcommercio locale, Cesare Pambianchi, è finito in manette per un giro di evasione fiscale e fra i reati contestati ci sono anche associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Grande amico di Gianni Alemanno e della sua corrente di ex manganellatori che si sono messi il doppiopetto, era stato candidato dal sindaco alla presidenza della Camera di Commercio romana, ma non ce l'aveva fatta. A settembre dell'anno scorso, infatti, si era cacciato nei guai insieme a una bella congrega di affaristi, fra cui Gianmauro Borsano (ex presidente del Torino e deputato del Psi di Craxi). Lungi dal dimettersi (o dall'essere cacciato) dalla carica di leader dei commercianti romani, ora sperimenta la galera.
Per Alemanno un altro grande successo. Dopo tassinari truffaldini, preti stupratori, generali dei carabinieri indagati arrivano anche i commercianti evasori e banditi. Sembra un copione scritto da qualche terribile comunista.
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