Ci avevano provato i siti web dei grandi giornali, come Repubblica, Stampa e Corriere. Hanno concesso per diverse ore l'apertura al presidente Giorgio Napolitano, ancora in tour a festeggiare il 150mo anniversario dell'Unità d'Italia, che oggi, tanto per cambiare, ha fatto il solito discorsetto buonista invitando in buona sostanza i partiti a lavorare uniti per il bene comune. Raccomandazioni tipiche di un maestro elementare alle prese con bambini non ancora smaliziati dall'adolescenza.
Poi uno si guarda intorno e pensa: con chi mi dovrei unire? Con la cricca di Luigi Bisignani e Gianni Letta, che tanto per cambiare ancora ieri era a colloquio riservato con il capo dello Stato? Con la Lega Nord che scarica sui poveri disgraziati le proprie frustrazioni elettorali? Con Berlusconi, che mentre gli italiani votavano il referendum ci dava sotto con il bunga-bunga in Sardegna? O magari con il Pd, che pare sempre infastidito dalla possibilità di vincere le elezioni e vaneggia di strane alleanze a destra, sinistra, centro?
Niente da fare. Non si può stare insieme a questi e poi far finta di avere le Mani Pulite.Io me lo ricordo bene il 1992, lo tsunami di allora non è bastato. Ci vuole qualcosa che li porti tutti via questi politici che hanno sempre le stesse facce, frequentano le stesse lobby, gli stessi salotti bene e gli stessi giornalisti compiacenti. Napolitano compreso.
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