Papi Silvio ha bisogno di due nuovi elicotteri e ha deciso che glieli dobbiamo proprio comprare alla modica cifra di 50 milioni di euro l'uno. Sarà per il moltiplicarsi delle poltrone e poltroncine di governo, ma negli ultimi tempi i ministri volanti (che di solito utilizzano i velivoli blu soprattutto per arrivare in tempo allo stadio per assistere alla partita della loro squadra del cuore o per trasportare prostitute, papponi e giullari nelle residenze estive) ci stanno costando un occhio della testa. Come scrive l'Espresso, si tratta di due sfavillanti Agusta-Westland Aw-139 con interni in pelle e optional hi-tech il cui contratto di acquisto è stato come al solito abilmente nascosto nei bilanci.
Ma non basta. Continuando nel solco della tradizione avviata da uno dei nostri più rappresentativi politici italiani, Clemente Mastella (che da ministro della Giustizia insieme al vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli trasportò decine di familiari e amici al Gran Premio di Monza con un bel volo di Stato), nel 2010 le trasferte governative hanno bruciato quasi 8.500 ore di volo, segnando un nuovo record dello spreco. I ministri si rifiutano di volare con l'Alitalia (e lo si capisce pure, da quando l'hanno consegnata in mano agli attuali proprietari) e preferiscono i Falcon dell'Aeronautica. C'è di tutto e di più nelle storie che gli avieri raccontano a mezza bocca, ma la più clamorosa è quella di un ministro (chissà chi è) che per due volte ha preteso un jet che lo portasse da Milano Linate a Milano Malpensa. Il Falcon è partito da Roma Ciampino, è atterrato a Linate per caricarlo e ha compiuto un volo di cinque minuti per poi rientrare nella capitale.
"Lo Stato peggio che da noi c'è solo l'Uganda", diceva in una canzone Giorgio Gaber. Ma erano molti anni fa. L'Uganda è nettamente migliorato.
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