Sono passati quasi tre anni dalla elezione di Barack Obama e di quella notte ricordo un grande senso di commozione. Perché alla fine sono un romantico e ci casco sempre a fidarmi di qualche politico, ma tanto, signora mia, sono davvero tutti uguali. Perché dopo tre anni con il primo presidente nero degli Stati Uniti, democratico, giovane e intelligente, l'Amerika è sempre quella col "k". Nessuna delle sue promesse si è avverata, nè quelle interne, dove il nostro si è piegato come un giunco di fronte alle pressioni dei Repubblicani (un partito paranazista che sostanzialmente butterebbe nel cesso qualsiasi forma di assistenza sociale in cambio di qualche punto di tasse in meno), perché poi alla fine quello che conta è restare a galla, nè quelle di politica internazionale, dove gli americani hanno aggiunto guerre (Libia) a guerre (Iraq, Afghanistan) e non sono riusciti a chiudere neanche la base di Guantanamo. I loro aerei senza pilota, gestiti dalla CIA al di fuori di qualsiasi ufficialità, continuano a fare stragi di donne e bambini, i loro soldati continuano a cadere senza motivo a dieci anni dall'11 settembre. Sul fronte mediorientale, il Nobel per la Pace (roba da matti) aveva promesso un anno fa che entro 12 mesi ci sarebbe stato uno Stato palestinese e oggi rinvia di un altro anno la storia, sventolando la minaccia del diritto di veto in sede di Consiglio di Sicurezza dell'Onu di fronte alla mozione per il riconoscimento avanzata dai palestinesi.
E poi, tanto per una bella ciliegina finale, arriva il caso di Troy Davis che ci ricorda che quel paese è insieme a un bel gruppetto di cosiddetti "stati canaglia" nel conservare l'usanza barbara della pena di morte. Non solo, in Georgia stanotte hanno fatto fuori il solito sfigato nero accusato, probabilmente in modo ingiusto, dell'omicidio di un poliziotto, naturalmente bianco. Il commento di Obama? Un capolavoro di cinismo: "Non voglio interferire nelle questioni interne di uno Stato federato".
Tre anni senza fare un passo avanti, che trionfo. Probabilmente sarà rieletto.
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