Quando due anni fa la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo diede ragione a una mamma italiana che chiedeva che nelle scuole pubbliche non venisse esposto il crocifisso, fece fuoco e fiamme. In una delle ultime visite alle macerie dell'Aquila (poi non si è fatto più vedere perché se no lo menano), ricevette anche in dono un crocifisso dal parroco per portarlo a Strasburgo. Tutti i pagliacci del suo governo tuonarono contro la sentenza "inaccettabile" e lui, il divino Silvio, chiosò con fare teologico: “L’Italia è un Paese in cui il cristianesimo è la sua stessa storia, lo sappiamo da sempre, dove tutti non possiamo non dirci cristiani, ovunque si incontra un segno della cristianità”, gli fece dire l'uomo devoto che è sempre stato in lui (anche se ben nascosto).
Oggi la sua passione per il simbolo del cristianesimo viene finalmente svelata. Una delle testimoni dei consueti bunga-bunga party chez Berlusconi ha raccontato ai magistrati che le feste erano a tema, ogni volta dedicate a un film diverso e che "nel febbraio 2010 toccò a Nicole Minetti scegliere la pellicola. Voleva Sister Act e Nicole era bellissima vestita da suora. Salì sul palco, quello ormai famoso con il palo da lap dance. Fece un balletto e lo spogliarello. Un bellissimo spettacolo, davvero. Rimasta nuda il presidente le si è avvicinato, ha preso la croce di legno che tiene al collo e ha detto ‘Dio santo ti benedica’; poi le ha appoggiato il crocifisso sulla testa, tra le gambe e sui seni".
Un po' santone, un po' esorcista, un fedele cattolico. Il solito vecchio porco, insomma. Chissà se il crocifisso che ha benedetto le tette della Minetti era quello che gli aveva regalato il parroco abruzzese.
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