Con una delle sue trovate da venditore di collant del nord-est, il ministro dell'Interno pregiudicato per resistenza a pubblico ufficiale, Roberto Maroni, ha proposto davanti al Parlamento una legge che imponga una garanzia patrimoniale a carico degli organizzatori di qualsivoglia manifestazione per coprire i costi degli eventuali danni. Roba da Zimbabwe, ma si sa, il concetto di democrazia e di responsabilità individuale non abita dalle parti dei clown in camicia verde e lo sport nazionale, altrimenti conosciuto come "strategia della tensione" è da sempre quello di proporre leggi speciali dopo eventi tragici, magari provocati ad arte. Uno se ne fa una ragione e tira avanti.
Oggi però a Roma non c'erano i black-block a fare casino, ma solo alcune migliaia di imbecilli che hanno deciso di fare la fila dalla notte prima per entrare per primi nel nuovo negozio di Trony a Ponte Milvio, attirati dagli sconti eccezionali praticati per l'occasione su tutti i gadget elettronici di ultima generazione.
E' stato il panico.
Dalle nove di mattina il traffico si è progressivamente bloccato in quasi mezza città, con gente disperata che è arrivata al lavoro anche con ore di ritardo. Manco a dirlo il Comune di Roma è stato "colto di sorpresa" e del resto, con il sindaco che ci ritroviamo, sarebbe parso strano il contrario.
Il Codacons ha promesso azioni legali contro Trony e chi ha dato il permesso di aprire un centro commerciale del genere nel cuore di una zona già piagata dal traffico di ogni giorno e francamente spero che facciano loro un secchio così. Ore perse, ritardi negli uffici, benzina e inquinamento, incazzature, appuntamenti spostati, telefonate... quanto è costato questo circo? Maroni riferirà alle Camere?
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