Beppe Grillo fa davvero paura. La notizia che il suo Movimento 5 Stelle nei sondaggi è il terzo partito italiano e che tutti gli altri arrancano faticosamente perdendo pezzi e voti è stata accolta in modo veramente scomposto, con quel frasario tipico del politicante attaccato come una patella allo scoglio della sua poltrona, che naturalmente porta l'acqua al mulino del comico genovese.
Il terrore ha colpito in particolare la sinistra.
"Beppe Grillo è un impasto tra il primo Bossi e il Gabibbo", ha detto un altro comico, quel Massimo D'Alema che ancora turba tutti i sogni degli elettori del centrosinistra. "Abbiamo in giro molti apprendisti stregoni che sollevano un vento cattivo", è stata la battuta del segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che dal vento cattivo viene scosso come la foglia morta che è. "Beppe Grillo è un fenomeno di populismo che non ha le caratteristiche per offrire una prospettiva al nostro paese. Considero il populismo un nemico", ha dichiarato il leader di Sel Nichi Vendola, da poco finito nel tritacarne delle inchieste giudizarie. E oggi arriva anche il monito di nonno Giorgio Napolitano, secondo il quale bisogna "estirpare il marcio", ma "non bisogna demonizzare i partiti che non sono il regno del male". E soprattutto per cambiare occorre "trasmettere ai giovani la vocazione della politica". Manco a dirlo il monito è stato pronunciato alla commemorazione di Benigno Zaccagnini, brava persona ma anche tipico esemplare della vecchia Balena Bianca, incollato allo scranno di parlamentare dalla I alla VII legislatura (ovvero dal 1948 al 1979), definito da Aldo Moro, in una delle sue lettere dalla prigionia "il più fragile segretario che abbia mai avuto la DC".
Premesso che non sono uno di quelli che voterebbe per il Movimento di Grillo, va detto chiaro e tondo che tutte queste sono enormi panzane. Sono anni che il comico porta avanti le sue battaglie, contro il finanziamento ai partiti, per la riduzione dei parlamentari, per norme di civiltà come l'ineleggibilità dopo un secondo mandato, e per l'ambiente. Si può essere d'accordo o meno, ma accusarlo di qualunquismo è terribilmente qualunquista.
Come potrebbero mai i giovani, signor presidente, ritrovare la vocazione per la politica, quando ancora sono in giro le stesse facce che questa vocazione l'hanno definitivamente cancellata, alternandosi al potere e nel saccheggio delle istituzioni pubbliche, alimentando corruzione e lobby economiche?
Per cancellare Grillo, andrebbero prima cancellati Napolitano, i suoi ex compagni, i tecnici da milioni di euro l'anno, gli ex sodali di Craxi e della Dc ancora annidati in tutti i partiti, i governatori regionali corrotti e inseguiti dalla magistratura e tre quarti della palazzina Italia. L'antipolitica per il bene della politica.
Nessun commento:
Posta un commento