Pochi giorni lontano dal lavoro e dal computer e guarda un po' che casino. Il nano che governa l'Italia ha incontrato lo gnomo che governa la Francia ed ebbro di potere e denaro (e magari anche invidioso della moglie del suo esimio collega) ha dichiarato guerra alla Libia, ha svelato la pietosa panzana che si cela dietro la moratoria sul nucleare e poi ha cercato di ingraziarsi le gerarchie cattoliche promettendo una rapida approvazione della legge sul testamento biologico, quella che ci costringerà tutti a restare attaccati a qualche cannuccia per far contento il prete scemo di turno.
Naturalmente, oltre alla sua ormai inguardabile claque, Silvio Berlusconi può sempre contare sugli utili idioti della sinistra. Dopo aver detto tutto e il contrario di tutto sul conflitto in Libia e aver accusato la Francia delle peggiori nefandezze, il premier Zelig ha annunciato che anche gli aerei italiani butteranno un po' di ordigni sulla testa del suo grande amico Muammar Gheddafi (mentre scrivo ambienti del Ministero della Guerra hanno annunciato festosi la prima missione dei caccia italiani che hanno sganciato le loro prime bombette, che si sa sono un po' come il primo dentino del bebè) e, ironia della sorte, l'opposizione l'ha trovata in casa, con i leghisti furenti che minacciano la tenuta della maggioranza. E il Pd? Le anime candide che si nascono dietro ai santini col faccione del presidente e la scritta "Io sto con Napolitano" saranno felici di sapere che l'ex fan del Patto di Varsavia ha detto che "l'ulteriore impegno dell'Italia in Libia costituisce il naturale sviluppo della scelta compiuta dall'Italia", giustificando in questo modo la follia del premier e una partecipazione all'ennesimo conflitto in barba alla Costituzione, e che la capogruppo al Senato Anna Finocchiaro ha garantito che "se verranno confermati i confini della risoluzione Onu 1973, non manchera’ l’assenso del Pd".
Viva la guerra, santa la guerra.
E santo anche il nucleare, visto che per Enel e Edf si tratta di una partita da 20 miliardi di euro. La moratoria è solo una scusa per fare fessi gli italici polli e ripresentarsi fra due anni con qualche bel progetto di centrale fresco fresco. Tanto anche su quell'argomento nel Pd c'è una bella lobby pronta a sostenerlo, come del resto anche per il biotestamento, grazie ai seguaci dello scout Beppe "Ciccio" Fioroni, che vota sempre secondo coscienza (ma spesso insieme alla destra e quindi non si capisce che cosa ci stia a fare). Il ddl è un tale pastrocchio che malgrado l'annuncio della corsia preferenziale da parte del devoto animatore delle serate di Arcore la maggioranza ha comunque deciso di rinviare tutto al 18 maggio e quindi non in tempo utile per le prossime elezioni amministrative (ma comunque buono per un po' di propaganda parrocchiale).
L'ultima comica? Quella del sindaco de Roma Gianni Alemanno, che proprio oggi festeggia i tre anni di dolce far niente sulla cima del Campidoglio. Interpellato sul probabile enorme casino che si verificherà in città fra sabato e domenica prossimi, con la beatificazione del papa polacco (fra riti satanici che prevedono anche l'esposizione di sangue e reliquie, brrr...) e il solito pietoso concertone del 1 maggio, il primo cittadino romano ha testualmente detto: "Chi non ha interesse a seguire la beatificazione, mi auguro pochissimi, forse è meglio che quel giorno vada a fare una gita fuori porta perchè sicuramente la città sarà fortemente sollecitata".
Naturalmente, in puro stile palazzinaro della Brianza diventato premier, il nostro si è accorto dell'enormità della sua affermazione e ha chiesto scusa sostenendo che si trattava solo di un consiglio.
Peccato. Il Comune potrebbe impegnare i suoi soldi nell'organizzare un po' di gite fuori porta per i romani che non se le possono permettere invece di gettare fondi per ripulire una città assediata da pellegrini e rockettari in posa.
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