Giorgia Meloni ci prova in tutti i modi a darsi un tono. Il suo davvero poco utile ministero, che si segnala per iniziative ridicole come quella del videogioco sul Risorgimento (un boomerang che le è costato decine di migliaia di pernacchie virtuali), ha organizzato anche quest'anno il Campus Mentis, un'iniziativa che la ministra definisce "alta formazione, orientamento e job placement in un contesto residenziale, faccia a faccia con i responsabili delle risorse umane delle più importanti aziende italiane ed estere operanti sul territorio nazionale".
Oddio, ecchevvordì?
Non si sa, tranne che si tratta di un premio assegnato con il contributo di un po' di aziende ai neolaureati che si sono particolarmente distinti (in che?), e che sono stati premiati a Palazzo Chigi. La Meloni gongola sostenendo che il 77% di coloro che hanno partecipato lo scorso anno all'iniziativa "hanno ricevuto una proposta di lavoro", tralasciando di farci sapere se per caso si tratta di stage senza rimborso, contratti precari o posti da spazzino comunale. Iniziativa un po' farlocca, ma innocua, se sulla scena non fosse arrivato il solito clown.
Silvio Berlusconi si è come al solito ritagliato il centro della scena. Ha visto un ragazzo con la barba e lo ha cazziato, poi ha adocchiato due tipe e non si e' trattenuto: ''Siete così brave che mi verrebbe voglia di invitarvi al bunga-bunga''. Poi, rivolgendosi ad un ragazzo, ha aggiunto sorridendo: ''Anche tu sei abbastanza carino, potresti venire...'', instillando qualche dubbio sui suoi orientamenti sessuali anche fra i sostenitori. Infine, ai nuovi geni in carriera un consiglio decisivo per il successo: "Mi raccomando, fate i complimenti a chiunque incontrate, e sempre un regalino alle segretarie, così quando chiederete un appuntamento a qualcuno avrete un trattamento di favore".
E tutto è ritornato magicamente farsa e propaganda di regime, avallata da quel davvero magnifico rettore dell'Università La Sapienza di Roma, Luigi Frati, diventato celebre per aver chiamato come professore ordinario, nella Facoltà di Medicina della Sapienza, il figlio Giacomo, già professore associato nella medesima facoltà, pochi giorni prima dell'entrata in vigore delle nuove norme contro il familismo nel reclutamento dei docenti universitari, il quale parla di "rafforzare la sinergia tra università e imprese".
Così si che si fa carriera.
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