Premetto subito di non aver visto il nuovo film di Nanni Moretti, "Habemus Papam", dedicato ai dubbi esistenziali di un ipotetico pontefice depresso e sconfortato di fronte al peso delle responsabilità della sua elezione al soglio pontificio. Mi sono piaciuti tanti dei suoi lavori, ma forse più di tutto ho apprezzato la celebre sparata di Piazza Navona contro i leader bolliti del centrosinistra. Detto questo, era facile immaginare che la cosa avrebbe disturbato i talebani dell'informazione cattolica facendo emergere per l'ennesima volta l'italico vizio della stampa che se deve seguire l'attività di un potente lo fa fare a qualcuno a lui completamente asservito. E' il giornalismo "embedded", che esiste in tutti i paesi, ma altrove viene apertamente dichiarato.
E così il vaticanista della seconda agenzia di stampa italiana, tale Salvatore Izzo, prende carta e penna e scatena un vespaio scrivendo una lettera al quotidiano Avvenire nella quale invita i cattolici a non fidarsi dei "critici cattolici, anche se preti" che hanno parlato bene del film e a boicottare le sale. Perché? "Il papa non si tocca", è la risposta. In che senso? "Di motivi per non vedere il film di Moretti ce ne è almeno uno fortissimo, quello che ci hanno insegnato le nostre mamme: gioca con i fanti e lascia stare i santi", scrive il giornalista che piacerebbe anche al mullah Omar.
La cosa in sè fa molto ridere, perché l'invito a non pensare con la propria testa svela la reale insignificanza delle argomentazioni alla base di qualsiasi fede religiosa. Ma fa veramente sganasciare il ricordo degli insegnamenti della mamma, visto che Izzo, ahilui, è il fratello di Angelo, neofascista, serial killer e mostro del Circeo. Anche lui allevato nei sacri valori della famiglia?
Nanni Moretti, intanto, ringrazia. Migliore pubblicità non gliela potevano fare.
nulla da eccepire ma a volere essere onesti bisogna ricordare che specie dopo l'omicidio di ferrazzano la famiglia di angelo izzo ha chiuso ogni rapporto ocn quest'ultimo che adesso si prende gioco della sua sposa donatella papi che vaneggia la sua innocenza ed occulti complotti ironia della sorte anch'essa ex giornalista ma non vaticanista
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