Dopo un week-end di alluvioni, l'Italia riprende la settimana lavorativa (si fa per dire) con nuovi mirabolanti episodi della saga "La caduta di Silvio". Oggi quello strano signore parecchio sovrappeso che dice di essere un giornalista ha fatto un gran casino in Borsa pubblicando un video (stile delirio alla Vasco Rossi) sul sito web del suo quotidiano, nel quale annunciava che l'impero del Banana era alla frutta e che ormai sarebbe stata solo questione di ore. I mercati hanno reagito stappando lo champagne, ma la pacchia è durata poco, perché Berlusconi, come il ragazzino stizzoso che è sempre stato, si è affidato addirittura a Facebook per annunciare al popolo che le sue dimissioni erano "destituite di ogni fondamento". Non contento ha telefonato al solito Libero (un nome, un ossimoro) per lanciare l'ultimo grido del condannato a morte che non ha perso il suo spirito guerriero: "Domani si vota il rendiconto alla Camera, quindi porrò la fiducia sulla lettera presentata a Ue e Bce. Voglio vedere in faccia chi prova a tradirmi". Mancava solo un botta e risposta con Fiorello o un bella chat coi fan di "Meno male che Silvio c'è", poi avremmo finito l'album.
Anche per oggi non si vola (e infatti la Borsa è subito crollata di nuovo). E calcolando che il Nostro ha passato il fine settimana al telefono per parlare con i "transfughi" del Pdl (fra promesse di soldi e potere e un altro argomento efficace come quello della paura di perdere il posto) chissà se domani non scopriremo che ha ancora i numeri per restare in sella un altro pochino, tanto per l'ultimo giro di giostra, o per il tempo necessario a organizzare la fuga ai Caraibi.
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