Non è difficile immaginare che tutto il mondo, ora più che mai, ci stia ridendo dietro. Avoglia a prendersela con lo sciovinismo dei francesi e la rozzezza dei brasiliani, come nel caso Battisti, o con lo snobismo degli inglesi (i cui principali quotidiani non perdono occasione per descriverci come un paese alla frutta). E' impossibile, nel mondo occidentale e democratico, trovare qualcosa di simile al carosello che si sta creando di nuovo attorno a Silvio Berlusconi, indagato per concussione e prostituzione minorile, con la Procura di Milano che è così convinta di avere in mano la "pistola fumante" da chiedere addirittura il rito abbreviato. Che la cosa sia pesante lo dimostrano le frasi sconnesse dell'avvocato Niccolò Ghedini, il quale prima urla alla "intromissione nella vita privata", poi però studia subito una strategia di fuga contestando la competenze dei magistrati milanesi. Per la concussione andrebbe infatti interessato il Tribunale dei ministri e per i bunga bunga di Arcore la Procura di Monza.
Ma è da Milano che è partita l'inchiesta, durata mesi, con intercettazioni, rilevazioni della presenza dei cellulari in zona Casa Berlusconi, e, con tutta probabilità, anche foto e video. Per Silvio si fa dura, ma c'è poco da stare allegri. Perfino dittatori come Zine El-Abidine Ben Alì, il satrapo salito al potere in Tunisia grazie all'aiuto di Bettino Craxi e dei servizi segreti militari italiani (ricambierà il favore accogliendo il latitante socialista ad Hammamet), vengono cacciati a calci nel culo senza appello, costretti a salire di gran carriera a bordo di un aereo per prendere il largo prima di essere appesi per i piedi.
Da noi no. Non basta la corruzione endemica, la violazione sistematica di ogni legge che regolamenta il mercato, il fallimento economico di un paese sempre più indebitato e sempre più stretto d'assedio da approfittatori alla Marchionne. I nostri figli non sono ancora alla fame come quelli di Tunisi. Il nostro Ben Alì (hanno più o meno la stessa età e gli stessi capelli catramati) non verrà cacciato da rivolte di piazza, ma incastrato da una prostituta minorenne.
Sai le risate che si sta facendo Lula.
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