E' nei momenti del bisogno che si riconoscono i veri amici. La saggezza popolare non mente mai. E così, mentre Silvio Berlusconi annaspa un po' su tutti i fronti (il caso Ruby sembra solo la punta dell'iceberg), ed è costretto a farfugliare scuse pietose, come quella di essere vittima di "spionaggio" da parte della magistratura, mentre è solo vittima di un branco di ragazzine affamate di soldi e armate di tutti i nuovi gadget che la tecnologia mette a disposizione, rendendo chiunque di noi un potenziale James Bond, indovina chi esce dal cilindro del cappellaio matto? Altro che quelle indegne comparse televisive come Quagliariello e la Santanché, che fanno più danni che altro. In soccorso di Silvio arriva il numero uno, l'uomo che con una sola frase potrebbe ribaltare per l'ennesima volta la disfatta del Cavaliere e trasformarla in una nuova esaltante vittoria.
Wa(l)ter Veltroni ha approfittato di questo sabato uggioso per rilanciarsi in politica parlando al Lingotto, lì dove fece ridere le platee già nel 2000 (chi si ricorda di I Care, lo slogan con il quale riconquistò la segreteria dell'ex Pci per portarlo felice alla sonora sconfitta del 2001?) e nel 2007, quando lanciò il suo programma per l'Italia prima di venire nuovamente bastonato alle elezioni e costretto alla resa. Chi sperava di vederlo finalmente emigrare in Africa, magari a beccarsi la malaria come George Clooney, si rassegni. Wa(l)ter è di nuovo fra noi e sentite un po'.... è pronto ad indicarci "come tornare a vincere".
Aprendo la manifestazione dei Modem (qualcuno gli spieghi che il termine, anche se fa molto gggiovane, è già obsoleto), l'ex sindaco di Roma ha detto che "il nostro obiettivo è quello di far diventare il Pd il primo partito italiano", che suona un po' come se l'allenatore del Chievo sostenessse che quest'anno il loro obiettivo è lo scudetto, invita a non commettere gli errori del '94 (quando furono i centristi di Martinazzoli e Segni a spianare la strada alla prima vittoria del Berlusca, in una situazione simile a quella odierna) e dice no alle alleanze eterogenee (le uniche in grado di consentire al centrosinistra le due vittorie elettorali nel 1996 e nel 2006).
Se Berlusconi pagava anche 10 mila euro al mese il silenzio e la compiacenza di una qualunque zoccoletta partecipante alle feste del bunga bunga, all'amico Veltroni dovrebbe quantomeno far costruire un mausoleo ad Arcore.
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