Lei ha 40 anni. Si chiama Gabrielle Giffords ed è una parlamentare democratica del Congresso americano. Non è una dalle idee particolarmente estremiste, ma nell'America di oggi si può rischiare la vita anche solo per essere favorevoli alla libera scelta sull'aborto, alla ricerca sulle cellule staminali, all'aumento del salario minimo. Sostenitrice dell'energia rinnovabile, ha votato anche per abrogare i sussidi alle grandi compagnie petrolifere, soprattutto dopo il disastro del Golfo del Messico e, colpa ancora più grave, alle elezioni di medio termine ha sconfitto, in Arizona, il candidato del Tea Party, movimento politico statunitense che strizza l'occhio alle frange più estreme del Partito Repubblicano.
Negli Stati Uniti del terzo millennio sfidare la lobby del crocifisso (i predicatori cristiani sono macchine da soldi infernali, con le loro finte chiese che raccattano dollari a palate dalla media borghesia credulona) e del petrolio è come sfidare la sharia in Afghanistan o in Pakistan. Proprio come il governatore del Punjab che aveva difeso la donna condannata a morte per aver insultato Maometto, ucciso dalla sua stessa guardia del corpo, la Giffords è stata centrata alla testa da un esaltato di 22 anni convinto probabilmente di guadagnarsi il paradiso.
Forse si salverà, ma non è ancora chiaro in che condizioni. Sul marciapiede dello shopping center dove la parlamentare stava incontrando gli elettori sono rimaste uccise sei persone, fra cui una bambina di 9 anni che per uno scherzo del destino era nata proprio l'11 settembre del 2001, ma soprattutto è rimasto il cadavere della democrazia. "L'orrore è stato programmato. Hanno fatto di questa mia terra la Mecca dell'oscurantismo, del pregiudizio bigotto", ha detto lo sceriffo di Tucson, Clarence Dupnik. "C'è gente nelle tv e le radio della destra che ha trasformato l'odio per gli avversari politici in un business".
Tucson, Arizona. La nuova frontiera dell'integralismo cristiano e della supremazia bianca.
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