martedì 8 febbraio 2011

Spagna, ora di religione addio. Dove le alternative esistono, l'insegnamento confessionale ha perso mezzo milione di alunni in un decennio.

Tempi duri per la Chiesa nella cattolicissima Spagna. L'insegnamento religioso ha perso per strada mezzo milione di studenti nel giro di un decennio, 158.483 nella scuola primaria e ben 344.668 nella scuola secondaria obbligatoria. Sono i dati ufficiali riportati da Cadena Ser, relativi all'anno 2008-2009, secondo i quali il 23,8% degli alunni della primaria, il  41%  degli studenti della secondaria e il 46,8% di coloro che perseguono il titolo di "bachillerato" (la nostra maturità) non frequentano alcun corso di religione.
Dieci anni prima, nell'anno scolastico 1998-1999, seguiva la religione cattolica l'84,7% degli oltre due milioni e mezzo di alunni della primaria  e il 71,3% degli 1,8 milioni degli studenti della secondaria. Alla primaria il numero degli alunni è cresciuto del 4%, mentre è scesa del 7,3% la percentuale di coloro che frequentano l'ora di religione. Alla secondaria gli studenti sonon scesi del 4%, ma quelli che seguono l'insegnamento religioso sono diminuiti del 25%. Caso limite quello della Catalogna, dove gli ultimi dati disponibili segnalano che solo un terzo di tutti gli alunni studia la religione cattolica (l'8,1% nelle scuola pubbliche).
Ovviamente la potente Chiesa locale ha messo in pratica tutti gli ostruzionismi del caso, ma in Spagna le alternative funzionano meglio che da noi, con la scuola (anche privata) che deve garantire la "dovuta attenzione educativa" per gli alunni delle elementari che non si avvalgono dell'ora di religione, mentre alle medie il 3,6% degli studenti della secondaria ha comunque avuto la possibilità di scegliere una materia aconfessionale, Storia e Cultura delle Religioni. 
Tanto per concludere, in nessun caso il voto nella materia religiosa fa punteggio per concorsi e future ammissioni a corsi di studio superiori. Qui da noi, manco a dirlo, il principio è stato invece difeso a spada tratta anche dal centrosinistra.
Il vescovo di Siguenza-Guadalajara, Josè Sanchez, ha parlato di “discesa allarmante” e ha ammesso che, se continuasse questa tendenza, l’ora di religione potrebbe sparire come materia.
Alleluja.

6 commenti:

  1. Non posso che essere d'accordo con te, e con gli spagnoli. L'Italia vive ancora soffocata dal clericalismo, cosa ben diversa dalla religiosità. La laicità è un concetto ancora sconosciuto ai più, compresa la sinistra, purtroppo. La vicenda del giudice Tosti (http://www.repubblica.it/cronaca/2011/02/08/news/cassazione_crocefisso_tosti_non_pu_fare_il_giudice-12214510/) non fa notizia come dovrebbe e non serve a nessuno come spunto di riflessione.

    Salvo
    http://dietrolacollina.blogspot.com/

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  2. E' vero siamo soffocati dal clericalismo e non abbiamo avuto la fortuna degli spagnoli, che da molti anni, pur con alti e bassi, sono governati da una vera coalizione social-democratica.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. La tragedia è che la nostra sinistra balbetta su un punto fondamentale come la laicità delle istituzioni!

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  5. Magari balbettasse. Il problema è che si schiera proprio con il Vaticano. Il ministro dell'Istruzione dell'ultimo governo Prodi, Beppe Fioroni, ha introdotto i crediti per chi frequenta l'ora di religione per l'ammissione alla maturità. Bocciato dal Tar del Lazio, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato e ha vinto. E' l'unica cosa per cui verrà ricordato.

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  6. Quando riusciremo (almeno a sinistra) a tagliare il cordone ombelicale col Vaticano? Quando smetteremo di ascoltare l'Angelus del papa come prima notizia dei TG la domenica? Quando daremo il giusto peso ai comunicati della CEI? Quando si smetterà di giustificare la presenza in politica dei "cattolici", come facciamo con gli "islamici" negli altri paesi?

    Mi viene voglia di scrivere qualcosa... :)

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