"Le donne che scendono oggi in piazza sono solo poche radical chic che manifestano per fini politici e per strumentalizzare le donne". Si è coperta davvero di ridicolo il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e chissà che faccia deve avere fatto quando si è ritrovata di fronte le immagini di centinaia di migliaia di persone scese in piazza in moltissime città italiane. A Roma era impossibile entrare dentro piazza del Popolo e qualche migliaio di manifestanti sono arrivati fino davanti a Montecitorio, per poi tornare indietro evitando scontri con la polizia. A Torino è stato bloccato per motivi di sicurezza l'accesso a piazza Castello, a Napoli gli organizzatori parlano di 100mila presenze, a Palermo 10mila in corteo, in migliaia anche a Messina, Trieste, Bologna, Catania, Cosenza, Pesaro, Bari, Pescara e in oltre 230 città italiane, oltre a una trentina di città straniere, da Londra a Barcellona, Parigi, Malmoe, Praga, Atene.
Destra, sinistra, centro, società civile e perfino le suore, tutti, senza bandiere di partito, a chiedere una sola cosa: le dimissioni di Silvio Berlusconi.
Un segnale confortante, soprattutto se paragonato alla penosa esibizione dei sostenitori del Pdl davanti al palazzo di Giustizia di Milano, dove erano in cento compresi tutti i rappresentanti di partito, o alla chiamata alle armi di Giuliano Ferrara, che è riuscito a malapena a riempire un teatro.
Malgrado 17 anni di berlusconismo e molti di più di indottrinamento catodico, esiste ancora in questo paese una coscienza civile. Sarebbe il caso che qualcuno ne facesse tesoro, magari azzittendo per sempre i grandi strateghi dell'ex Pci, come Luciano Violante e i soliti Veltroni e D'Alema, oltre naturalmente a qualche residuato bellico democristiano.
merdusconi dimettiti!!!!!!
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