I "tutori dell'ordine" in Italia possono spaccare la testa e torturare dei giovani inermi rinchiusi senza alcun motivo dentro una caserma di Genova o per le strade di Napoli, possono sparare come cow-boy impazziti lungo un'autostrada e uccidere a caso, possono ammazzare come un cane un ragazzo solo perché "dava in escandescenze", possono scendere a patti con i trafficanti di droga per fare carriera e per questi motivi essere condannati in diversi gradi di giudizio. Nessuno, che sia al potere il centrodestra o il centrosinistra non fa alcuna differenza, chiede mai che vengano allontanati dai corpi di appartenenza. Ma se uno di loro osa esprimere delle critiche nei confronti di Silvio Berlusconi, allora viene radiato.
E' l'incredibile caso di Gioacchino Genchi, poliziotto esperto di analisi sui tabulati telefonici, ex consulente di Falcone e uomo chiave di decine di inchieste sulla criminalità organizzata, che grazie alle sue indagini ha incastrato centinaia di mafiosi, assassini, narcotrafficanti e "colletti bianchi" (come Cuffaro e Dell'Utri).
Ovviamente qualcuno doveva fargliela pagare.
E così l'ineffabile capo della polizia, Antonio Manganelli (nomen omen), lo aveva sospeso una prima volta per aver risposto su Facebook a un giornalista che lo aveva definito un bugiardo e una seconda volta per aver rilasciato un'intervista sul suo lavoro di consulente, peraltro svolto mentre era in aspettativa dalla Polizia di Stato. La terza fatale sospensione è arrivata perché Genchi ha osato criticare Berlusconi durante una manifestazione dell'Italia dei Valori e a un convegno del movimento di Beppe Grillo, al quale un medico compiacente aveva sottoscritto una prognosi di 90 giorni solo per il dente rotto dal modellino del Duomo di Milano tiratogli in faccia da Tartaglia.
Ieri, il "primo manganello" ha firmato la sua destituzione per comportamento "lesivo del prestigio di organi e istituzioni dello Stato" al quale "è stata data ampia diffusione sui mass media a livello nazionale".
Continuano a vestire la divisa, invece, i macellai messicani del G8 di Genova, gli assassini di Federico Aldrovandi, l'agente "Clint Eastwood" Spaccarotella (l'assassino di Gabriele Sandri), l'ex capo della polizia Antonio De Gennaro (condannato in appello per aver indotto il Questore di Genova a commettere falsa testimonianza ai tempi del G8 e ora tranquillamente a capo dei servizi segreti) e, tanto per completare l'opera citando la parrocchia di fronte, il generale dei carabinieri Ganzer, condannato per traffico di droga.
"Ah Sudamerica/ i ballerini aspettano su una gamba/l'ultima carità di un'altra rumba".
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