Alla fine, in bilico tra le manifestazioni di piazza delle donne comuni e le parate da operetta delle femmine del capo, lascio che a parlare di condizione dell'altra metà del cielo in Italia siano i freddi numeri dell'Istat. Che dimostrano, molto semplicemente, che le donne italiane studiano di più e hanno più titoli degli uomini, ma nel lavoro sono svantaggite, meno pagate e spesso disoccupate.
Il tasso di occupazione femminile è pari al 35,4%, contro il 48,6% dei maschi, 13 punti in meno. Anche per le laureate il tasso di occupazione è inferiore a quello dei coetanei (47,7% contro 48,8%).
Le giovani donne hanno spesso un lavoro a tempo determinato (il 34,8% contro il 27,4% degli uomini).
Nel Sud, il 44,6% delle laureate lavora a tempo determinato e nella maggioranza dei casi non si tratta di una scelta: il 64% delle donne di 18-29 anni dichiara infatti di lavorare part-time perché non ha trovato un lavoro a tempo pieno. Poche quelle che fanno carriera, tutte quante con stipendi inferiore di almeno il 10% a quelli degli uomini.
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