Mentre il capocomico si esibiva a Lampedusa promettendo per l'isola l'apertura di casinò e la candidatura a premio Nobel per la pace, i suoi comprimari non hanno voluto essere da meno qui a Roma, dove Montecitorio sta disperatamente affrettando i tempi per ottenere l'approvazione del processo breve in tempo per evitare una sicura condanna a Silvio Berlusconi nel processo per la corruzione dell'avvocato David Mills. Fuori dalla Camera dei Deputati, Pd e Popolo Viola avevano organizzato un sit-in di protesta e il ministro Ignazio La Russa (che fa sempre rima con la rissa) ha pensato bene di uscire dal portone principale presentandosi col suo sorriso beffardo (ma protetto da una decina di carabinieri) davanti ai manifestanti. E' successo il finimondo, spintoni, lancio di monetine, grida di "buffone" e "venduto", con il vecchio squadrista tutto soddisfatto per aver creato un po' di agitazione. Il ministro è poi rientrato in Aula dove ha cercato di incassare politicamente il risultato della sua performance, accusando l'opposizione di essere complice dei tumulti di piazza e vantandosi del suo indomito coraggio nell'affrontare la folla. Mentre polemizzava con Dario Franceschini ha rivolto un sonoro "vaffa" all'indirizzo del presidente della Camera, Gianfranco Fini, che lo richiamava all'ordine. A quel punto l'ex camerata neo futurista ha sospeso la seduta mormorando ai suoi collaboratori: "E' pazzo, fatelo curare!".
Il solito inequivocabile stile della destra italiana.
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