Gianni Alemanno non è solo sfortunato, come dicevo in un post di solo pochi giorni fa. Ha bisogno di un esorcista, che sia Max Von Sydow o il neo cacciadiavoli Anthony Hopkins. Dopo gli stupri e le violenze continue per tutta la città, il caos nei trasporti (ieri si è fermata la Metro per ore ed è stato il panico, oggi nuova giostra con scioperi dei mezzi pubblici annunciati, poi revocati, poi fatti a metà), l'arresto per pedofilia del suo consulente per l'infanzia, le violenze pure all'interno delle caserme dei carabinieri (dove se sei un uomo ti massacrano di botte, se sei una donna piacevole ti offrono una bottiglia di whisky e poi ti violentano in sala mensa), i problemi con la giustizia di chi dovrebbe consigliarlo sulla sicurezza, oggi un'altra pesantissima tegola.
La polizia ha messo le manette a Giorgio Magliocca, sindaco di Pignataro Maggiore, comune in provincia di Caserta, per concorso esterno in associazione camorristica. Il giovane rampollo della politica campana, in una zona che è stata ribattezzata la "Svizzera dei clan", è stato imbarcato da Alleanza Nazionale e nel 2005 è diventato consulente del ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, ruolo ricoperto fino al 2006. Sul suo sito web campeggia la foto di Falcone e Borsellino con la scritta “L’italia impariamo ad amarla come loro”, ma i giudici di Napoli non sembrano essere d'accordo con la bontà del suo impegno contro le cosche, al punto che sul mandato di cattura hanno scritto che "Magliocca è da anni asservito ai desiderata del clan camorristico di Pignataro, sodalizio criminale agguerritissimo, resosi protagonista di delitti efferati, la cui pericolosità resiste agli interventi giudiziari e grazie al quale il Magliocca ha potuto vincere ripetute competizioni elettorali”.
Indovinate da chi è stato assunto questo gioiellino di laureato in giurisprudenza dall'agosto scorso con un compenso di 62 mila euro al mese? Ma da lui, ovviamente, il sindaco della destra sociale, l'uomo che ha sancito la pace coi temibili galli a colpi de' pajata, fedele berlusconiano e sostenitore della famiglia, quella degli amici che assumono parenti e cubiste nelle aziende municipali della capitale. Ora con un prete pedofilo che si occupa di valori familiari, un carabiniere sotto processo che pensa alla sicurezza, un camorrista nella segreteria personale, e l'azienda dei trasporti pubblici che è diventata un ritrovo di ex estremisti di destra, chi altro potrebbe avere assunto il genero di Pino Rauti?
Peccato che Renato Vallanzasca sia ancora in galera.
mioddio...Roma, la mia città preferita ridotta così
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