E ci mancava che il procacciatore di escort di Silvio Berlusconi non pensasse a un posto sicuro in Parlamento, dove il cavaliere ha già piazzato avvocati, amici e amiche. ''Mi candido alle elezioni con un partito di destra, forse il Pdl'', ha detto il fascio-pederasta Lele Mora, intervistato da Exit, programma di La7, provocando un certo scalpore.
Poi il manager delle star della televisione (e lenone a tempo perso), noto per il suo telefonino con la suoneria di "Faccetta nera" e per le sue innumerevoli disavventure giudiziarie, deve aver avuto uno scatto di pudore e ha aggiunto: ''Se mi vorranno sono pronto a questa scelta, dopo che mi avranno assolto o prosciolto, visto che chi e' inquisito non puo' fare il mestiere di politico, o almeno non dovrebbe'', tirando una involontaria stoccata al suo "uomo forte" del cuore, plurinquisito e sempre al suo posto.
Intanto, però, la Procura di Milano ha avanzato ogggi ai giudici del Tribunale fallimentare una richiesta di inibizione da qualsiasi tipo di attivita' imprenditoriale e di dichiarare il fallimento di Mora come persona fisica assieme a quello di due società, Diana Immobiliare e Lele Mora Production.
Il verdetto del giudice e' atteso per il prossimo 6 aprile, ma i guai di Mora non si limitano a questo. L'amico Lele risulta anche indagato per bancarotta in relazione alla Lele Mora Management, società già dichiarata fallita dal Tribunale di Milano per l'impossibilità di far fronte ai 16 milioni di debiti accumulati nei confronti del fisco, più altri 3 milioni di euro verso soggetti privati. Mora è iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di evasione fiscale anche nell'inchiesta sul fallimento della societa' di Fabrizio Corona e sempre il prossimo 6 aprile, giorno in cui prendera' il via il cosiddetto processo per il caso Ruby contro Berlusconi, il gup decidera' se rinviare a giudizio Mora, Corona e altri 4 imputati.
Un curriculum degno di un candidato del Popolo della Libertà (provvisoria).
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