Chissà se è davvero addolorato per la sorte del suo amicone Muammar Gheddafi, che quei cattivacci di francesi, anericani e inglesi vorrebbero appeso per i piedi. Fatto sta che Silvio Berlusconi sta approfittando alla grande della guerra in Libia per sistemare un po' di cosucce rimaste in sospeso su altri fronti. Mentre la stampa gioca a Risiko interpellando presunti esperti di fucili a tappo e militari ansiosi di mostrare il loro eroismo giocando al tiro al bersaglio proprio come nell'ultima versione di qualche gioco Playstation, la maggioranza di governo impreziosisce il proprio curriculum.
Ieri, la Commissione Giustizia della Camera ha accorciato i tempi di prescrizione per gli incensurati all’interno del provvedimento sul processo breve, che andrà in aula lunedì prossimo. Se l'aula di Montecitorio approverà, magari con l'aiuto del solito blocco di assenteisti, o di qualche radicale, o di qualche altro convertito sulla via di Damasco, lunedì prossimo diventerà legge e consentirà al Caimano di chiudere i conti con il processo per la corruzione dell’avvocato inglese David Mills, che oggi potrebbe durare sino al febbraio 2012, mentre con la nuova legge il reato verrebbe prescritto fra due mesi. Sui giornali, ovviamente, la notizia sprofonda dietro a decine di pagine di aria fritta sulla guerra a Tripoli e sulla radioattività dei broccoletti.
Oggi, al Quirinale, ha giurato il nuovo ministro dell'Agricoltura, Saverio Romano, una nomina sulla quale il presidente Napolitano aveva espresso più di un dubbio e che però dopo è stato costretto a ingoiare per consentire al premier di accontentare i Responsabili, la nuova pattuglia di giannizzeri che sostiene la sua debole maggioranza. Romano, ex Udc, è indagato in due procedimenti: uno per concorso in associazione mafiosa, un altro per corruzione con l’aggravante del metodo mafioso. Il solito fiore all'occhiello.
Cosa c'è di meglio delle armi di distrazione di massa per allentare la tensione?
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