"Quando sento la parola cultura metto mano alla pistola". Lo so che citare Joseph Goebbels può sembrare una provocazione un po' forte, ma certe volte vorrei davvero avere l'intransigenza del vecchio ministro della propaganda nazista. Soprattutto di fronte a persone come il vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roberto De Mattei, già finito nell'occhio del ciclone per aver organizzato un convegno creazionista mettendoci il sigillo del CNR. Questo signore, intervenendo a Radio Maria (avanguardia dell'integralismo cattolico che grazie a sostanziosi contributi statali è diventata la radio privata italiana con il maggior numero di ripetitori, oltre 850, con una copertura nazionale superiore a quella della Rai) per parlare dell'apocalisse in Giappone, ha avuto la faccia di dire che “le grandi catastrofi sono la voce terribile ma paterna della bontà di Dio che richiama al fine ultimo della nostra vita”, che “se la Terra non avesse pericoli, dolori, catastrofi, eserciterebbe su di noi un fascino irresistibile e dimenticheremmo troppo facilmente che noi siamo cittadini del cielo”, e che “le catastrofi sono i giusti castighi di Dio” in quanto “alla colpa del peccato originale si aggiungono le nostre colpe personali e quelle collettive, e mentre Dio premia e castiga nell’eternità, è sulla terra che premia o castiga le nazioni”.
Il vaneggiamento di un folle che necessiterebbe l'intervento della neurodeliri. E invece il tizio viene ricompensato con una poltrona in uno dei classici carrozzoni dello Stato. Si vede che nella spartizione una percentuale di posti toccava pure ai matti creazionisti che ancora se la prendono con il Concilio Vaticano II. Alla faccia della cultura.
Chiediamo al Consiglio Nazionale delle Ricerche le dimissioni del Prof. Roberto de Mattei, vicepresidente del CNR per l'evidente incompatibilità con l'incarico conferitogli avendo affermato che "il terremoto in Giappone è un castigo ed esigenza di giustizia divina per le colpe dell'umanità" che lo pongono al di fuori del pensiero razionale e dell'esperienza e comprensione del mondo mediata dal metodo scientifico.
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