Lo hanno rifatto di nuovo. La ridicola opposizione parlamentare ha per l'ennesima volta salvato la maggioranza, impedendo di fatto l'election-day, ovvero l'accorpamento dei refendum e delle amministrative. E' successo l'altro ieri quando la mozione presentata da Dario Franceschini è stata respinta per un solo voto, quello del radical Marco Beltrandi, inserito nelle liste del Pd da qualche genio del partito (lo stesso che ha selezionato Calearo, credo), che ha votato insieme alla maggioranza.
Il personaggio è un tipo singolare, è l'uomo della provvidenza che l'anno scorso in vista delle elezioni regionali promosse in Commissione Vigilanza Rai il bavaglio per tutte le trasmissioni di informazione scatenando le ire dei suoi alleati, e comunque non è la prima volta che vota per Berlusconi. Ma vedere che ora qualche inetto del partito degli inetti ha trovato il suo capro espiatorio, invocando sanzioni da parte dell'ufficio di presidenza, non è un bello spettacolo. Perchè in fondo nelle file delle (finte) opposizioni a Montecitorio erano assenti 10 deputati del Pd, 8 dei finiani, 4 dei casinisti e 2 dell'Italia dei Valori. Bastavano un paio di questi fancazzisti per evitare la beffa del radicale (libero). Dove stavano? A rimboccarsi le maniche con Bersani?
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