mercoledì 22 agosto 2012

Monti, Berlusconi, Craxi, Andreotti: i ciellini di Rimini sono di bocca buona

E alla fine tocca pure ringraziare Famiglia Cristiana, una delle poche testate a non abboccare agli specchietti per le allodole del premier Mario Monti e del suo fido scudiero Corrado Passera, che ormai possono presentarsi in pubblico solo al Meeting di Comunione  e Liberazione, dove gli applausi li hanno sempre fatti a tutti, anche alle peggiori facce della nostra storia. Come il frequentatore di mafiosi Giulio Andreotti, il corrottissimo Bettino Craxi, il pregiudicato Arnaldo Forlani, il presidente picconatore e un po' golpista Francesco Cossiga e il "celeste" Roberto Formigoni, che per una vacanza in yacht sarebbe capace di fare chissà cosa. Senza dimenticare quanto i ciellini hanno amato e sostenuto il re del bunga-bunga, quel Silvio Berlusconi accolto come una rockstar. Perfino un minus habens come Rocco Buttiglione ha raccolto consensi a scena aperta (da lì una delle più riuscite battute di Beppe Grillo che a un ipotetico figlio che faceva la "ola" a Buttiglione chiedeva: "Non potresti drogarti come tutti gli altri?").
Del resto i gggiovani del Meeting sono così. Gente semplice e di bocca buona, pronta a leccare il culo al potente, quello che poi elargisce la mazzetta, altrimenti la baracca cattolica in piedi non si regge mica.
E così Monti e Passera sono andati a fare il loro bel discorsetto sull'ormai prossima uscita dal tunnel della ristagnante economia italiana evitando i fischi che avrebbero beccato in qualsiasi altro contesto e contribuendo ad alimentare la solita campagna di stampa che li vorrebbe alla guida del paese vita natural durante. Tutti sanno benissimo che questo governo, a parte tagli orizzontali e aumento delle tasse, non ha fatto nulla di rilevante che possa far invertire la rotta. Le cosidette riforme del lavoro e delle pensioni non servono a niente e la spending review viene fatta solo sui servizi e sulla pelle della povera gente (di certo non si tocca la marea di denaro che ogni confluisce nella casse del Vaticano, nè le spese militari, nè quelle delle varie caste). 
L'Italia e un paese alla frutta. Dieci milioni di famiglie vivono in condizioni di povertà, la disoccupazione è al 10,8 per cento, solo un italiano su tre ha un posto regolare a tempo indeterminato (meno che in tutti gli altri paesi europei alla faccia di tutte le bugie che raccontano la Confindustria e la ministra-madonnina Fornero). Secondo Eurostat, gli occupati in Italia sono 450 mila in meno che nel 2007, i cassaintegrati crescono e su una popolazione di 60,8 milioni di residenti, solo il 36,8 per cento (22,3 milioni di persone) lavora. 
Ecco quello che hanno combinato negli ultimi 30-40 anni gli idoli del Meeting di Rimini, quel cattolicesimo applicato alla politica, che la politica l'ha fatta marcire da dentro.
Ah, dimenticavo. Naturalmente a Rimini i ciellini hanno ribadito il loro fondamentale impegno politico: no al riconoscimento di qualsiasi unione fra gay, anche quelle civili, definite "un male per l'umanità" da coloro che si spellavano le mani per gli amici dei mafiosi.
Tutto qui? Tutto qui, solito programma, idee da medioevo e saluti al signor padrone. Al prossimo anno e al prossimo puzzone di fronte al quale inchinarsi a chiedere l'obolo.

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