lunedì 18 giugno 2012

La Repubblica delle (poche) idee e dei soliti manganelli

Siccome da quelle parti sono permalosi anzi che no, premetto subito che non ho niente contro Repubblica, che considero ancora il miglior quotidiano in circolazione (anche se più per demeriti degli altri). Ma 'sta roba della settimana in piazza a Bologna se la potevano pure risparmiare. Da mesi suona il tam-tam della discesa in campo di una sedicente lista civica che farebbe capo al giornale e al suo fondatore Eugenio Scalfari, un uomo che al giornalismo ha datto sicuramente tanto, ma che dal punto di vista politico ha sempre sposato cause random, facendo un tifo disperato ora per questo ora per quello (e portando pure un po' sfiga).
Avendo letto molti resconti della kermesse bolognese, io davvero non ho capito 'ste idee dove stanno, quali sono, chi le porta avanti, fra una lezione sui Pink Floyd e un concerto del bollitissimo Francesco De Gregori (quando si dice strizzare l'occhio ai giovani). 
Ci stava il solito scrittore che dopo aver pubblicato sei anni fa (!) un libro per Mondadori vive di rendita recitando la solita parte, il giornalista che vive il suo soggiorno dorato a Parigi, la collega che ha fatto la presidente della Rai grazie al centrodestra e che ora hanno messo a dirigere la futura edizione italiana di Huffington Post (quando gli americani si accorgeranno del bluff scapperanno a gambe levate), tutti uniti nel dibattito sul nulla eterno. Poi c'erano il direttore (inchiodato alla stessa poltrona da 16 anni, nonostante le vendite siano in netto calo da un bel po', quando si dice il ricambio generazionale) e il grande vecchio fondatore, ormai quasi novantenne, che ha pure salutato la folla col pugno chiuso, lui che - signora mia - l'esponente più di sinistra che ha sostenuto in passato è stato Ciriaco De Mita, entrambi persi nello sbrodolarsi addosso sperticate lodi per il loro lavoro.
Proposte? Idee? Nessuna, tranne il sottinteso leit-motiv: bisogna sostenere il governo di Mario Monti il bocconiano, punto e basta. E infatti il grigio presidente del Consiglio non è mancato all'appello. E' andato anche lui a Bologna per dire che grazie a lui "l'Italia ce la farà da sola".
Tutt'intorno la polizia aveva blindato la città. Soliti manganelli, solite zone rosse, solito schifo. Se queste sono le idee...

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