lunedì 19 marzo 2012

India amara, fra i marò dal grilletto facile e i turisti il Giornale fa la sua scelta

Mettere insieme i due casi è patetico e scorretto. Farlo come Il Giornale di stamattina dimostra un cinismo da brivido. L'India è diventata un centro nevralgico di crisi per il nostro Ministero degli Esteri, dopo i due marò arrestati per l'omicidio dei pescatori e il rapimento di due turisti da parte dei ribelli nello stato di Orissa. E' chiaro che per la mentalità che domina nella nostra "destra" bisogna per forza scegliere chi sono gli eroi e così il quotidiano del fratello meno furbo di Berlusconi spara in prima pagina una tirata epocale contro i due poveri fricchettoni del turismo "fai da te", parlando di "pasticci imprudenti quando non sconsiderati amanti dell’esotico selvaggio o campioni e campionesse dell’impegno umanitario in zone di guerra e guerriglia", lamentandosi dei soldi che la Farnesina dovrà spendere per loro. Augurandosi, e ha bisogno di scrivere "in modo sincero", che i due vengano rilasciati il giornalista conclude che "al lieto fine non segua, per favore, il consueto show degli eroici reduci (mi torna in mente, con raccapriccio, il défilé delle due Simone). Quello, caso mai, spetterà di diritto ai due marò quando finalmente e per giustizia torneranno in madrepatria, dove ad averli cari siamo milioni".
Ora, augurandomi che anche i due militari vengano rilasciati, non posso evitare di pensare che comunque si tratta di due uomini armati che sono accusati di aver aperto il fuoco contro un'imbarcazione di pescatori disarmati ammazzandone due. Agivano per conto di una missione delle Nazioni Unite, ma alla fine la stessa Unione europea ha dovuto ammettere che la presenza di fucilieri sulle navi mercantili andrebbe regolamentata meglio.
I turisti "fai da te" saranno stati anche avventati e pasticcioni, ma quello che organizzava il viaggio viveva in India da vent'anni e non gli era mai successo niente. E le due Simone erano due volontarie che in Iraq invece di distribuire piombo contro i civili si occupavano di una scuola. E questo evidentemente provoca il "raccapriccio" di chi viene pagato per sostenere le guerre sante.
La verità è che un tempo, come sa chi ha viaggiato, noi italiani potevamo andare veramente dovunque senza rischiare di essere aggrediti. Dalla guerra al terrore in poi, e grazie anche alle prodezze dei nostri "eroi", siamo finiti anche noi nella lista degli infami. Un'altra bella eredità dei governi del proprietario del Giornale.

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