martedì 27 marzo 2012

Legge elettorale, va in scena il grande inciucio

E' stato un vertice lampo, raccontano le agenzie, che ha riunito alcune delle menti più pericolose dello stivale. Non solo il segretario del Pdl Angelino Alfano, quello del Pd Pierluigi Bersani e quello del partito con il maggior numero di inquisiti del paese, Pierferdinando Casini, che già da soli mettono i brividi. 
No, c'erano anche Italo Bocchino per Futuro e Libertà, Gaetano Quagliariello e Ignazio La Russa per il Pdl, Luciano Violante per il Pd, Ferdinando Adornato per l’Udc e Pino Pisicchio per l’Api. Un'orgia di riciclati di ogni specie, fra ex nostalgici del ventennio, ex comunisti riconvertiti al libero mercato, ex radicali passati per Arcore, ex democristiani sempre democristiani. Insieme hanno trovato un accordo per la nuova legge elettorale che modificherà finalmente il tanto odiato Porcellum: ritorno alle preferenze, taglio (molto modesto del numero dei parlamentari), ma soprattutto fine dell'obbligo di coalizione e soglia di sbarramento a bloccare i partiti fastidiosi.
Un capolavoro. Ammesso che un giorno si vada alle elezioni, ne uscirà un moloch composto da Pdl-Pd-Terzo Polo che potrà effettuare ogni giravolta possibile nel corso della legislatura, magari appoggiando Mario Monti, che ci ha preso gusto nel bastonare gli italiani e non ha alcuna idea di dedicarsi ai nipotini ai giardinetti.
Ah, il Pd sarà all'opposizione, naturalmente.

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