lunedì 23 luglio 2012

Supermario, Carletto Marx e l'economia reale

Di fronte al crollo di tutte le Borse europee e allo spread con i titoli tedeschi tornato sui livelli di quando a Palazzo Chigi c'era ancora il re del Bunga-Bunga, il nostro primo ministro tecnico Mario Monti, in visita in Russia con il solito cappello in mano, ha detto che "proprio la situazione difficile nella quale versa l'Europa e in particolare l'eurozona è per noi motivo in più per cercare rapporti solidi nell'economia reale, industriale e commerciale". 
Sa tanto di Stanislao Moulinsky che getta la maschera. Sì, è vero, i mercati finanziari, le politiche monetarie, le basse speculazioni effettuate da anonimi gestori di fantascientifici capitali (quasi tutti fondi pensione) non hanno nulla a che vedere con l'economia reale. Oggi lo "spettro che si aggira per l'Europa" è quello del capitale finanziario che sta mettendo in ginocchio gli Stati e le economie del Vecchio Continente.
E meno male che Karl Marx è ancora considerato un pensatore sconfitto dalla storia. Sai le risate che si sta facendo alle spalle dei liberisti made in Bocconi.

Nessun commento:

Posta un commento