martedì 23 aprile 2013

Lo psicodramma del Pd e la normalità (vincente) di Debora

Mentre nell'assemblea nazionale va in onda il definitivo psicodramma del Pd, che archivia le dimissioni del segretario Pier Luigi Bersani e giura eterna fedeltà al presidente Napolitano e alla sua insopprimibile voglia di accordo con Silvio il Banana, il fumo delle dichiarazioni di democristiani alla frutta, giovani turchi, renziani ora a braccetto con dalemiani e vendoliani (Massimo e Walter hanno fregato anche loro) ed ex comunisti oscura una delle poche vittorie. Quella di Debora Serracchiani, non certo una campionessa da alti ingaggi, che solo per essersi costruita una reputazione di voce critica nei confronti dei vertici del partito e per aver detto chiaramente no all'inciucio e sì alla candidatura di Stefano Rodotà al Quirinale, ha vinto le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia, ex feudo leghista, ridicolizzando perfino il candidato grillino dato per favorito. 
Ma guarda un po'. La sinistra, normale, che vince.

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