Mi raccomando, stanotte al veglione niente trenino "meu amigo Charlie", niente carnevalate di Rio e soprattutto giù le mani dai trans di Marrazzo. La giovane Italia del ministro dell'offesa 'Gnazio La Russa ha ordinato il boicottaggio del Brasile dopo la decisione del barbudo Lula di non concedere l'estradizione dell'ex terrorista Cesare Battisti, gridando "vergogna, vigliacco", come se il presidente del Brasile fosse uno studente universitario italiano qualsiasi. Frattini ritira l'ambasciatore, Berlusconi si strappa il tappetino catramato di dosso e dice che "non finisce qui", tutto il ciarpame di ex fascisti al governo si accoda senza pietà e, naturalmente, arrivano anche i più tristi fra gli esponenti della sinistra, il pluritrombato Wa(l)ter Veltroni e l'uomo della Fiat, Piero Fassino.
La solita congrega di persone che aprono la bocca e danno fiato, senza pensare che la bilancia commerciale con il Brasile ci è attualmente favorevole, che molte aziende italiane (Fiat, Telecom e Finmeccanica) fanno affari in Brasile e che mentre noi siamo un'economia stagnante, loro volano al rialzo e si troverebbero un altro partner, mentre noi siamo alla canna del gas e roba tipo gli AMX, bare volanti di dubbia efficacia, difficilmente li piazzeremmo altrove.
La verità è che in Brasile sono circa 4.000 le persone che godono dello status di rifugiati politici, in un paese dove hanno trovato ospitalità dagli ex dittatori latinoamericani ai guerriglieri di estrema sinistra, passando per musicisti e atleti fuggiti dal regime di Cuba.
E soprattutto, chi è che sa qualcosa di Cesare Battisti? Lo conoscono solo in Francia, dove ha pubblicato qualche romanzo giallo di successo. Qui da noi quando si parla di lui viene sempre intervistato il figlio del gioielliere ucciso in una rapina, durante la quale rimase paraplegico. Poi, scartabellando un po' la Rete, si scopre che l'intervistato è stato colpito per errore dal padre e che Battisti a quella azione non partecipò proprio.
Per tutti i dubbi sulla storia (perché anche l'ultimo dell'anno è cosa salutare coltivare il dono del dubbio) vi segnalo questa pagina e vi auguro buon anno.
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