venerdì 29 aprile 2011

C'era una volta la Rai di Bernabei... ed era molto peggio di quella di Masi e Minzolini.

Uno guarda a Mauro Masi e Augusto Minzolini e pensa che la Rai sia una casa di tolleranza dove le donnine allegre abbondano in letizia. Ma questi due figuranti del berlusconismo impallidiscono di fronte al ricordo di quella che fu l'azienda di Ettore Bernabei, che come tutte le erbe cattive ha vita lunga e il prossimo mese di maggio compirà la bellezza di novant'anni. In un'intervista comparsa oggi su L'Espresso, intitolata "L'importanza di essere democristiano" (e importante lo era davvero ai bei tempi, non ce ne è uno infatti che non abbia fatto carriera), l'uomo che per 13 lunghissimi anni ha deciso il bello e il cattivo tempo a viale Mazzini si vanta con la boria di chi non ha mai dovuto rispondere delle sue assurdità di quando censurò Dario Fo a Canzonissima nel 1962, del fatto che ancora oggi è contrario al voto ai diciottenni, che è "convinto della diseguaglianza fra uomo e donna" (nel senso che le donne devono restarsene a casa a fare la calzetta), e del fatto che Forlani non lo cacciò perché era impossibile trovare "qualcuno che curi meglio di Bernabei gli interessi della Dc". 
Non solo, il grande vecchio della propaganda del biancofiore rivendica di essere un "fautore" delle raccomandazioni e soprattutto di essersi sempre informato se la persona da assumere fosse "credente". Come spartiva la torta? In modo equo, ovviamente: "tre posti alla Dc e due al resto del mondo". Poi, da vecchio decrepito qual è si fa prendere la mano, accusa il Pci della morte di Moro asserendo che le lettere dello statista dalla prigionia non erano scritte da lui, delira dei suoi colloqui con dio, glissa sulla sua appartenenza alla massoneria cattolica dell'Opus Dei e rivela di pregare per Silvio Berlusconi "perché possa avere la grazia di perdonare i suoi persecutori (sic)". 
Ogni tanto fa bene ricordare che voltarsi indietro è inutile. Questo paese è quello che è anche perché è stato sempre governato da gente inqualificabile, ignorante e molto stupida. Ma prona agli interessi dei potenti.

2 commenti:

  1. Questo articolo è denso di insulti e trovo uno scandalo che ci si permetta di giudicare la vita degli altri usando toni così volgari. Spero che coricandosi la sera l'Uomo Bianco rifletta, nel buio e nella pace della notte, che in ogni vita c'è sempre qualcosa di meraviglioso.

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  2. L'articolo, come potrà facilmente verificare, è stato scritto prima della morte di Bernabei. A parte questo, si tratta di un giudizio non sulla vita privata, ma su quella pubblica di un personaggio che ha attraversato decenni di discutibilissime scelte politiche. Per non parlare delle sue opinioni sul mondo di oggi, che definire primitive è un eufemismo. Trovo scandaloso e volgare che voi cattolici (come lei sembra essere, caro signor anonimo, visto il suo patetico riferimento poetico al buio e alla pace della notte) siate sempre così pronti a difendere i potenti. Deve essere una questione di DNA.

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