venerdì 10 giugno 2011

Stato di polizia. Assassini in divisa a piede libero e pacifici manifestanti portati in questura

Ieri tutti a lamentarsi del Brasile, con una serie preoccupante di idiozie frutto di tanta ignoranza e un bel po' di malafede sul caso del terrorista Cesare Battisti (la migliore l'ha detta Calderoli che ha invitato al boicottaggio dei Mondiali 2014 e vista la figura di merda fatta in Sudafrica magari è anche meglio). 
Oggi, fresche fresche, un paio di dimostrazioni di come sia proprio vero che il nostro ridicolo paese è uno Stato di polizia. Esporre uno striscione per contestare il cda della Rai ti può costare una deportazione in Questura e un fermo di un paio d'ore, così tanto per gradire. Ammazzare in divisa un ragazzo inerme, invece, non costa neanche il licenziamento dalla Polizia di Stato e grazie alla meraviglia dell'indulto, può trasformare l'omicidio in una condanna a soli sei mesi, come per il furto di un paio di mele al mercato. 
Perché Napolitano, Berlusconi e i loro simili (tutti quelli che insomma hanno un senso morale di poco superiore a quello dei serial-killer) non ci rilasciano qualche bella dichiarazione sdegnata e indignata?

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