giovedì 10 novembre 2011

Comiche finali parte IV: a Silvio non è parso vero, con Monti farà a pezzi la sinistra

Ogni giorno una pena e 'sta bottiglia di champagne non vuole saperne di uscire dal frigo. Dopo il bagno di sangue di ieri, con i mercati internazionali che hanno creduto molto poco alle promesse del Banana, il "genio della politica" (come Scalfari ha definito Napolitano fra una partita di briscola e una di bocce al circolo anziani) del Quirinale ha pescato l'asso vincente di Mario Monti, l'uomo della provvidenza, l'europeista che ci farà salvare la faccia con quei cattivoni della culona inchiavabile e del Napoleone dei poveri e che soprattutto è pronto a fare il suo dovere di bravo ragioniere, una bella sforbiciata alle spese (stile 'ndo cojo cojo), senza poi doverne rendere conto ai milioni di persone che scenderanno in strada con le pentole.
A Silvio, che ieri più che lo spread col bund guardava ai grafici del crollo in Borsa del titolo Mediaset, non deve essere sembrato vero e ha dato il suo placet. E oggi, il Giornale di famiglia ci prospetta uno scenario stile horror che farebbe invidia a Stephen King.  
Alla guida della futura armata Brancaleone andrebbe l'ex studente, ex rettore, ex presidente della Bocconi (l'università italiana per ricchi dove hanno studiato alcuni noti geni, come Nicole Minetti e Daniela Santanché), con la famiglia Letta (Gianni ed Enrico) a fargli da vassalli. Il resto è roba per stomaci forti: Franco Frattini manterrebbe l'incarico alla Farnesina (sicuramente grazie ai suoi enormi successi diplomatici alle prese con la Primavera araba) e Francesco Nitto Palma alla Giustizia (pronto a nuovi mirabolanti provvedimenti ad personam). Resterebbe in sella anche  il ministro degli Affari regionali, Raffaele Fitto, mentre è in forse Maurizio Sacconi al Welfare (troppo di sinistra, che diamine) che alcuni vorrebbero sostituire con Pietro Ichino, il democratico che sfida a destra la destra. E tanto per non far dormire i bambini, spunta pure il nome di Giuliano Amato.
Di Pietro deve aver sentito la puzza di cadavere, invece pare che Bersani ci cadrebbe con tutte le scarpe, perchè come si fa a dire no al nonno ex comunista?
Se questo è lo scenario, per Silvio si apre una possibilità di rivincita. Perché alle prossime elezioni (quando mai si terranno, perchè qui sembrano ormai un'appendice inutile e chi ne parla viene definito addirittura "irresponsabile" da qualche vecchio mandarino) il Pd perderà la metà dei suoi voti.

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